Nei giorini scorsi hanno preso il via le operazioni di “svestizione” del ghiacciaio Presena dai teli geotessili che durante l’estate hanno salvato uno spessore di 1,5 – 2 mt di neve dallo scioglimento: un enorme beneficio in termini sciistici ma anche ambientali. Il progetto di copertura estiva del ghiacciaio, nato 3 anni fa dalla collaborazione tra la Provincia Autonoma di Trento e la società Carosello (proprietaria degli impianti di risalita del Presena), è stato rinnovato anche per i prossimi due anni e rientra in uno studio più ampio che coinvolge anche le Università di Milano e di Trento ed il Comitato glaciologico trentino e quello nazionale.
L’obiettivo è quello di limitare lo scioglimento della neve: “Questo telo geotessile ha uno spessore di 4 mm che racchiude delle micro bolle di aria ed ostacola il passaggio dei raggi del sole e la trasmissione di calore alla neve sottostante – spiega il responsabile del progetto per la PAT, dott. Alberto Trenti – Quest’anno sono stati stesi teli per un superficie di 90.000 metri quadri, pari a 20 campi di calcio, che hanno salvato dallo scioglimenti 130.000 metri cubi di neve: la valenza ambientale è notevole!”.
Il bilancio è assolutamente positivo anche in termini prettamente sciistici: questo spessore rappresenta la base per la prossima stagione invernale. “Se scendessero 50 cm di neve, potremmo aprire gli impianti già dal 10 ottobre – spiega il presidente della società Carosello, Giacinto Delpero, che aggiunge: abbiamo già avuto delle richieste da parte delle squadre nazionali che il 24 ottobre saranno a Sölden in Austria per la Coppa del mondo e che vorrebbero venire ad allenarsi sul Presena, che presenta caratteristiche simili a quelle del ghiacciaio austriaco”.
Sul ghiacciaio Presena, martedì 14 settembre, c’era anche il meteorologo Andrea Giuliacci che ha confermato la tendenza ad inverni più miti ed estati più calde. Un fenomeno che ha portato i ghiacciai italiani ad arretrare al ritmo di 20 metri all’anno e per uno spessore di 1.50 mt annui. “Tuttavia negli ultimi 2 anni si è registrata una leggera inversione di tendenza: il sole emette meno energia e questo basta a limitare il surriscaldamento. Anche l’uomo però contribuisce al surriscaldamento del pianeta ed è probabile che il caldo aumenti in futuro, con conseguenze poco piacevoli per i ghiacciai, dunque ben vengano soluzioni come questa dei teli geotessili”.
Due squadre di 6 operai cadauna saranno impegnate nei prossimi 10 giorni a riavvolgere i teli con l’aiuto dei gatti delle nevi. I costi di questa operazione sono notevoli (€ 130.000 di materiale per gli anni 2009 e 2010 e € 100.000/anno di manodopera), ma basta questa considerazione per capire l’importanza dell’investimento: il costo per produrre la neve che si sarebbe sciolta durante la sola estate 2010 senza l’ausilio dei teli si aggira attorno a € 300.000. Ma soprattutto, si tratta di un intervento fondamentale per garantire la sopravvivenza di questo grande patrimonio ambientale e sciistico che è il ghiacciaio Presena.