La Festa della Fisarmonica a Robilante è giunta quest’anno alla IV Edizione con un programma vario che conferma l’intenzione di mantenere un significativo standard di qualità. La giornata di sabato sarà dedicata all’antenato di questo strumento, e cioè l’organetto o fisarmonica diatonica, che è rinato negli ultimi tre decenni nelle valli piemontesi grazie alla riproposta di musica occitana. La giornata di domenica sarà invece incentrata sulla fisarmonica cromatica a bottoni e al piano. A far da cornice al tutto, la partecipazione di numerosi costruttori e collezionisti del magico strumento provenienti da tutta Italia.
L’idea di questa festa nasce non a caso a Robilante, e più in generale, in Val Vermenagna, terra di suonatori che più di altre ha assorbito ed interiorizzato i suoni di questo strumento. Grazie anche alla costante passione dei suoi abitanti per courente e balet, balli tradizionali tuttora immancabili nei numerosi fëstin, feste delle leve, matrimoni… E’ di buon auspicio constatare il consistente numero di giovani che suonano la fisarmonica cromatica a bottoni o l’organetto. Tutto questo rappresenta un caso sicuramente tra i più significativi, perlomeno nel Nord Italia.
L’evento non a caso è stato intitolato a Notou Sounadour – Giuseppe Vallauri 1896-1984 – di Robilante data la particolarità del personaggio ed il suo talento riconosciuto in tutta la valle e non solo. Notou era un semplice montanaro con particolari abilità pratiche, forti capacità e volontà di imparare. Utilizzò le sue doti in vari campi, ma si distinse, oltre che come suonatore, soprattutto in qualità di costruttore, riparatore ed accordatore di semitoun e fisarmoniche cromatiche. Esso vive nel ricordo dei più anziani o di chi lo ha conosciuto, ma appresenta innanzitutto un esempio, un insieme di valori per i più giovani da trasmettere alle future generazioni. Degno di nota il concerto di sabato con il trio Ciuma (Emilia Romagna), Salvi (Puglia), Tombesi (Veneto), tre dei più rappresentativi organettisti italiani, con un repertorio che pesca nella tradizione organettistica italiana, sfruttando le caratteristiche tecnico-stilistiche e la provenienza geografico-culturale di ciascun musicista. Un vibrante e cangiante affresco musicale in cui i ritmi della tradizione (saltarello, tarantella, manfrina…) che si sposano con nuove composizioni di sapore mediterraneo, disegnando l’affascinante e inusuale percorso di questo formidabile strumento a mantice dalle origini contadine.
Il momento clou della domenica sarà rappresentato invece dal concerto del “Duo Paris-Moscou”, due grandi fisarmonicisti, il russo, dalla Siberia, Roman Jbanov e la francese Domi Emorine. Due universi, culture, modi di suonare e concezioni della musica molto diversi tra loro che si incontrano e confrontano creando un’alchimia, una proposta ricca e originale. Presenteranno un viaggio musicale attraverso le epoche e gli stili tra Parigi e Mosca, tra il varietà, il musette francese e la musica tradizionale russa.