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Sabato 12 novembre verrà presentato al Mazda Palace di Milano il Giro d’Italia 2006. Ci sono però già alcune indiscrezioni in merito, la più clamorosa delle quali riguarda proprio l’ultima giornata della corsa rosa. Secondo “voci di corridoio” sarebbe prevista addirittura una conclusione del Giro affidata a due semitappe: al mattino la cronoscalata individuale di 10 chilometri da Bellagio al Ghisallo – in provincia di Como – e nel pomeriggio la Cambiago-Milano (127 km).



Ma la giornata clou dovrebbe essere quella di sabato 27 maggio, con la penultima tappa, quando torneranno protagoniste la Valtellina e Aprica (SO), con i concorrenti che disputeranno su queste strade l’attesissimo e determinante tappone di 221 chilometri. Da Ora (in provincia di Bolzano) ad Aprica, a cavallo tra Valtellina e Valcamonica.



L’ultima giornata, che potrebbe in teoria ancora avere influenza sulla classifica finale, vedrà una semitappa a cronometro sul Colle del Ghisallo, che si correrà al mattino. Lunghezza fissata in 10 km. perché si partirà nel centro abitato e prima di affrontare la salita i concorrenti avranno poco meno di un chilometro da percorrere con la possibilità di effettuare un breve riscaldamento anche in gara, dopo quello ben più lungo che sarà svolto sui rulli nei minuti che precederanno la loro partenza.



Inoltre il Giro dovrebbe avere due soli giorni di riposo: il 10 maggio per il trasferimento in Italia, dopo la conclusione della terza tappa, probabilmente in Germania a Leverkusen ed il 17, altro giorno di pausa utilizzato per il trasferimento dal Molise a Pontedera, dove il 18 si disputerà la prima delle due prove a tempo.



Non è la prima volta che al Ghisallo arriva il Giro d’Italia, ma questa prossima avrà un sapore del tutto particolare perché legata all’inaugurazione ufficiale del Museo del Ciclismo. Già nel ’67 con Felice Gimondi in maglia rosa il Giro arrivò in vetta al Ghisallo nella tarda mattinata proveniente da Tirano (SO), dopo aver percorso 137 km. Vinse quella semitappa Aurelio Gonzalez, spagnolo della Kas, con 7” di vantaggio su Balmanion e 11” su Panizza.



Era l’11 giugno e nel pomeriggio nella semitappa conclusiva il velocista belga Villy Planckaert precedette all’arrivo a Milano, nell’ultimo sprint, Dino Zandegù e Franco Mealli. La classifica finale vide Jacques Anquetil terzo, Adorni quarto, Motta sesto e Merckx ottavo. Ma l’anno successivo quest’ultimo aprì la serie dei suoi cinque successi in rosa.

(A. Stefanini)







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