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Per ricordare il legame che per secoli ha unito le comunità dell’alta valle del Mis (TN) a quelle del Feltrino (BL), le rispettive popolazioni si ritroveranno sulle stesse montagne che, prima di essere terre di confine, furono luoghi d’incontro. Sarà un viaggio nella natura e nella memoria dei luoghi, testimoni di un comune destino di alpeggi, di sentieri d’alta quota, di caccia, di contrabbando e migrazione dall’alta valle del Mis verso il Feltrino.

L’incontro di domenica 24 giugno sulla forzela dell’Om, segue ad un evento analogo organizzato nel 2007, poi ripetuto nel 2009, quando gli abitanti del Feltrino si ritrovarono insieme a quelli del Primiero sul passo Finestra: un valico, posto a 1766 metri di quota, sullo spartiacque che divide la val Canzói dalla val Noana, sull’antico confine fra la Repubblica di Venezia e il Tirolo.

Programma
Ore 10.30 – incontro sulla forzèla dell’Om (1945 m).
Al suono delle campane della chiesa di SagrÏŒn, avverrà l’abbraccio simbolico fra gli abitanti delle rispettive vallate e verrà scoperta una targa in pietra a ricordo dell’evento. Escursionisti del CAI di Feltre e abitanti di SagrÏŒn-Mis saliranno da SagrÏŒn alla forzèla dell’Om lungo la val de le Móneghe. Dal Feltrino è possibile raggiungere la forzèla dell’Om attraverso la val Canzói, passando per l’altopiano di Erèra-Brendòl (sentiero CAI 802, 851), oppure per casèra Cimónega (sentiero CAI 806, 851), in circa 3.30 ore.
Ore 12.00-12.30 – ritrovo sul campigol di casèra Erèra per celebrare l’incontro fra gli abitanti di SagrÏŒn-Mis e del Feltrino. Interventi da parte di autorità e rappresentanti delle rispettive comunità, momenti di animazione, testimonianze e ricordi di un comune passato allieteranno il pomeriggio.
Ore 15.00 – partenza per il rientro a valle attraverso la val Canzoi.

Un po' di storia.
La catena montuosa del Cimónega si frappone tra il territorio di SagrÏŒn Mis ed il Feltrino e chiude il passaggio verso la pianura, ma un valico, chiamato foržela dell’Om, ha da sempre offerto l’opportunità per scambi e spostamenti fra due luoghi amministrativamente separati da un antico confine: la Repubblica di Venezia da una parte e il Tirolo dall’altra. Non era certo la via di collegamento che le popolazioni avrebbero auspicato. La salita alla foržela dell’Om (1946 m), come per altro quella al vicino valico del Comedón (2070 m), era, e rimane tutt’ora, una salita impegnativa sia dalla val Canzói, nel versante bellunese, che da SagrÏŒn, nel versante trentino, tuttavia era la direttrice più veloce tra i due luoghi.

E’ una linea tortuosa che attraversa ambienti d’incanto; ha come estremità la val Canzói ad ovest e il valon de Campotorondo a nord-est e nel mezzo due perle dal fascino irresistibile: l’altopiano di Erèra-Brendòl e i Piani Eterni.
Oggi, questi luoghi, sono bellezze raffinate, ma per le genti d’un tempo erano solo terre da calpestare, da sfruttare, da superare velocemente per raggiungere i parenti, il mercato, la ferrovia.

Le ragioni dell’incontro fra la popolazione di SagrÏŒn Mis e il Feltrino sono da ricercare proprio in queste vicende. Alle volte sono solo semplici fatti, storie comuni di pascoli per l’alpeggio, di piccoli scambi commerciali, di manovre d’aggiramento di dazi doganali, di battute di caccia a fil di confine, d’opportunità d’ogni genere che sempre si coglievano.
Ma ci sono anche storie più profonde e radicali, di chi a SagrÏŒn vendette tutto per rifarsi una vita oltre le cime del Cimónega, dove la terra sembrava più benevola e promettente.

Le tracce di queste vicende umane si ritrovano nei cognomi di alcune famiglie che vivono in diverse frazioni del Feltrino: i Broch, i Salvadori, i Renon, i Marcon, i Maschio, che il sentire popolare indentifica ancora oggi, dopo alcune generazioni, come “quei de lassù”.

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