I cairn, gli ometti di pietre che indicano la strada in montagna, saranno il tema del convegno che si terrà martedì 11 dicembre, giornata internazionale della montagna, nella Sala dell’alpinismo di Valpelline (Valle d’Aosta).
Cairn è un termine di origine celtica usato sia nei paesi anglofoni sia francofoni. In Italiano viene comunemente chiamato “ometto” proprio perché da lontano ha spesso somiglianze con la sagoma umana. Il cairn indica un tumulo di pietre usato nell’antichità non solo come segnavia, ma anche come monumento funerario. Ancora oggi troviamo cairn lungo i sentieri di tutte le montagne della Terra. Oggi la segnaletica escursionistica di avvale anche di cartelli e pali in legno o in alluminio, ma il cairn resiste, talvolta corredato da bolli di vernice e numeri dipinti sopra. Il cairn ha infatti il vantaggio di poter essere realizzato con materiali reperibili sul posto ed è quindi ecocompatibile oltre a integrarsi nel paesaggio come elemento decorativo.
A discutere e proporre riflessioni sul cairn, elemento del paesaggio e segnavia, sono stati invitati esperti italiani, francesi, svizzeri e austriaci. Tra i relatori figurano Annibale Salsa, antropologo e past president del Cai, Marco Onida, segretario generale della convenzione delle Alpi, Franco Michieli, geografo, esploratore, viaggiatore, e il giornalista Enrico Martinet.
La conferenza sarà preceduta domenica 9 dicembre dall’inaugurazione del monumento dedicato al “Cairn: l’ometto delle montagne” nello spazio antistante la Sala dell’alpinismo di Valpelline.
L’evento è organizzato dal Comune di Valpelline, da “la Valpelline” e dalla cooperativa Liber nell’ambito del Progetto Interreg “Biosphère Transfrontalière Val d’Hérens- Valpelline”.