Il Trofeo Stambecco d’oro – Premio Regione Autonoma Valle d’Aosta (con dotazione di cinquemila euro) e Stambecco d’oro junior, assegnati dal pubblico, rispettivamente di adulti e di giovani dagli 8 ai 14 anni, sono andati entrambi a “Radioaktive Wölfe” (Lupi radioattivi) del regista austriaco Klaus Feichtenberger (foto premiazione), trovando giudizio unanime tra adulti e giovani.
Il film girato nella zona di alienazione di Chernobyl (Ucraina), ha saputo mostrare le conseguenze disastrose dell’incidente del 1986, ma anche la forza della natura nel riprendersi un territorio abbandonato dall’uomo in soli venticinque anni. Il documentario ha reclutato consensi non tanto per le immagini, di alta qualità, ma non straordinarie, quanto per il contenuto di riflessione sull’uso dell’energia atomica e sulle conseguenze di errori umani nella sua gestione. La giuria popolare formata da 171 persone dislocate nelle cinque sedi di proiezione dei film, ha espresso le proprie preferenze determinando la classifica finale.
Il documentario vincitore ha preceduto di poco “Il migliore dei mondi possibili” di Paolo Fioratti e Marco Andreini e “Norwegen” (Norvegia) di Jan Haft. Sempre la giuria popolare adulti ha assegnato il premio per il miglior cortometraggio della nuova sezione CortoNatura, pari a 1.000 euro, allo spagnolo Carlos Rodriguez che in “Berriro Igo Nauzu” (Io di nuovo) ha ritratto l’evoluzione di un paese basco ispirandosi a un testo dello scrittore basco Kirmen Uribe.
Gli altri riconoscimenti in palio sono stati assegnati dalla giuria tecnica presieduta dall’etologo Danilo Mainardi e formata da Paolo Lazzarin, Vincenzo Venuto, Joseph Péaquin ed Ezio Torta. Il Premio Parco Nazionale Gran Paradiso (pari a Euro 1.500) è andato a Le Temple des phénix (Il tempio delle fenici) di François de Riberolles (Francia 2012) girato nel Parco nazionale del Vulcano Masaya (Nicaragua), “per la raffinatezza di ripresa e di montaggio con la quale viene descritto l’habitat del vulcano Masaya, dove vivono specie di animali e di piante sempre sull’orlo della distruzione per la prossima eruzione, eppure capaci di un continuo adattamento”. Radioaktive Wölfe (Lupi radioattivi) ha vinto anche il Premio Progetto Natura – Marisa Caccialanza di 1.500 euro.
Il Premio WWF Italia è stato assegnato a “Il migliore dei mondi possibili” di Marco Andreini e Paolo Fioratti, girato nel Parco Nazionale Gran Paradiso e aree protette della Valle d’Aosta. Il Premio Lipu-Mario Pastore è andato a Finnland (Finlandia) di Oliver Goetzl (Germania 2011) girato nei Parchi nazionali di Oulanka, Repovesi e Salamajärvi (Finlandia). La giuria tecnica si è inoltre espressa con una citazione particolare per il film Cerf moi fort (Il bramito) di Jean Paul Grossin (Francia 2011), nel quale l’assenza di una voce narrante lascia spazio ai suoni della natura. Proprio a questo proposito il giurato Joseph Péaquin ha sottolineato come il suono sia sempre più l’elemento qualificante di un documentario, considerata la pletora di documentari offerti oggi al pubblico; «Provare a vedere con le orecchie!» è stato il suo invito. La serata, alleggerita dagli intermezzi recitativi e musicali di David Riondino, eclettico attore-regista-autore, ha chiuso un’edizione del festival speciale non solo perché dedicato alle aree protette in occasione del novantesimo anniversario di fondazione del Parco del Gran Paradiso, ma anche per il numero di presenze registrate alle proiezioni nelle cinque sedi (più di 5.500), per l’alto livello dei documentari e per la ricchezza di eventi collaterali.
«I numeri registrati e la qualità dei film e degli incontri del Festival – ha dichiarato Luisa Vuillermoz, direttore artistico della rassegna con l’ideatore Gabriele Caccialanza – danno ragione ai tanti soggetti che sul Festival hanno scommesso e investito, in termini di idee e di energie umane e finanziarie. Il tema di fondo dell’edizione 2012 del Festival è stato come sempre la natura; tuttavia è emerso sottotraccia un filo comune che ha unito tutti i contributi. Registi, intellettuali e istituzioni, che riflettono nei loro interventi la realtà, convergono sull’importanza sempre più pressante dell’utilizzo responsabile delle risorse e sulla necessità di una tutela attiva della natura.»
Tra gli ospiti più attesi del ciclo di incontri “De Rerum Natura” lo scorso venerdì pomeriggio Lorenzo Ornaghi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali (foto con Luciano Violante), è intervenuto sul tema “Il patrimonio ambientale come bene culturale”. L’argomento, proposto da Fondation Grand Paradis, è stato spunto per una riflessione sulla gestione del patrimonio ambientale. Nel suo discorso, il Ministro ha dichiarato di essere convinto che non si riesca a superare questa crisi, che è molto più strutturale di quanto non appaia, se non con un forte rinnovamento culturale e tramite un differente modello di sviluppo. Maura Susanna ha proposto un intervento musicale a chiusura dell’incontro interpretando alcuni brani della tradizione popolare.