La terza edizione del premio alpinistico Riccardo Cassin è stata vinta dal ventiquattrenne Matteo Della Bordella, del “Gruppo Ragni” di Lecco, per aver salito in libera la via Coelophysis sulle storiche pareti del Wenden, in Svizzera. L’itinerario era stato aperto dallo stesso Della Bordella, con Fabio Palma e Adriano Selva, in tre anni di lavoro ed è stato interamente liberato lo scorso agosto: 670 metri di sviluppo con difficoltà fino all’8 a+.
All’alpinismo esplorativo, rappresentato da Hervé Barmasse, Christian Brenna Simone Moro, Giovanni Ongaro e Mario Conti è arrivata una menzione speciale. Barmasse ha ricevuto una doppia menzione per la prima ascensione della parete Nord Ovest del Cerro Piergiorgio in Patagonia, con Brenna, Ongaro e Conti e per la prima del Bekka Brakai Chok in Pakistan con Moro. La giuria ha dunque privilegiato l’arrampicata sportiva, seppure portata sulle grandi pareti, come può essere considerata quella di Wenden, rispetto all’alpinismo esplorativo extraeuropeo, dove l’impegno ambientale gioca una parte rilevante.
Il premio Cassin sezione cultura è andato all’associazione “Amici di Lorenzo”, costituita in memoria di Lorenzo Mazzoleni scomparso sul K2, per aver costruito e gestito un dispensario medico nel villaggio di Askole, nella valle del Baltoro, Pakistan. Nella stessa sezione è stato assegnato un premio speciale della Giuria a Luca Pellicioli, di Nembro (Bg) per la tesi di dottorato discussa all’Università di Milano sul tema "Valutazione dello stato sanitario della popolazione di camosci delle Alpi Orobie: implicazioni faunistiche e zootecniche”.
Durante la premiazione tenutasi mercoledì 26 novembre a Lecco, nella Sala Ticozzi, è stato presentato il libro “Riccardo Cassin – cento volti di un grande alpinista” di Alessandro Gogna, Laura Melesi e Daniele Redaelli, edito dalla “Fondazione Cassin” per celebrare il prossimo compleanno dell’alpinista, nato nel 1909.