Il Piolet d’or, la mitica piccozza placcata oro prodotta dalla Grivel di Courmayeur premia a Seul, per la seconda edizione asiatica della manifestazione, Gwang-Sik Sim, Yong-Sun Kwang e Min-Su Joo per una nuova via aperta sul Garmush, un seimila dell’Hindu-kush pakistano.
Il prestigioso riconoscimento promosso dalla rivista francese “Montagnes Magazine” prevede un’edizione riservata ai migliori alpinisti asiatici in collaborazione con la rivista coreana “Man and Mountain”. L’interesse per il premio, la cui cerimonia conclusiva si è svolta il 2 novembre nella capitale sudcoreana, è stato altissimo con larga partecipazione dei media e del pubblico: un ottimo momento promozionale per la ditta di Courmayeur, presente da alcuni anni sul mercato asiatico, principalmente Corea e Giappone.
«Il mercato orientale è per Grivel in continua espansione – ha dichiarato Betta Gobbi della Grivel – i mercati giapponese e coreano continuano ad aumentare. Ci stiamo preparando al risveglio di Cina e India, giganti attualmente ancora un po’ addormentati. A questi si stanno aggiungendo tutti i paesi dell’Est europeo (Kazakistan, Slovenia, Ucraina, Romania, Bulgaria, Serbia…). C’è un rinnovato interesse nei confronti di un alpinismo impegnato a cui Grivel risponde con la serietà dei suoi prodotti».
Il responso della giuria non mancherà di far discutere il mondo alpinistico internazionale: grandi sconfitti sono stati infatti i kazachi Urubko e Samoilov, vincitori della scorsa edizione, che presentavano l’ascensione autunnale allo spigolo nord del K2 e una cordata giapponese, forte di una nuova via sulla Sud del Lhotse.
La giuria era costituita da un redattore di Montagnes Mag, da Im Duc Young, alpinista e giornalista per alcuni dei più importanti magazine coreani, dai redattori della rivista coreana “Man and Mountain” e da alpinisti coreani e orientali. Come per l’edizione francese del premio sono invece esclusi dalla giuria gli sponsor tecnici, come la Grivel.