Il Rifugio Roberto Bignami sorge su uno degli alpeggi più panoramici e accessibili della Val Malenco, valle laterale della Valtellina raggiungibile direttamente dal centro di Sondrio. Esso rappresenta una tappa obbligata per chi percorre l’ ”Alta Via”, tra i trekking più belli delle Alpi centrali con il “Sentiero Roma”. La natura selvaggia, i ghiacciai a un tiro di schioppo e i numerosi animali alpini che abitano queste montagne, rendono l’ambiente attorno al rifugio davvero magico.
La facilità d’accesso lo pone ai primi posti tra le mete scelte dalle famiglie con bambini e per tutte quelle persone appassionate di montagna, ma con un’autonomia nelle gambe di un’ora, massimo due.
Le vie che consentono di raggiungere il Rifugio Bignami sono due: arrivati alla diga di Campo Moro, in alta Val Malenco (circa 20 minuti d'auto da Chiesa), si prosegue ancora cinquecento metri lungo la facile strada sterrata che termina davanti alla seconda diga, la diga di Gera.
Qui si parcheggia e si percorre a piedi la strada forestale che porta in cima alla diga. Una volta arrivati sulla diga, dalla parte opposta del lago appare il rifugio. In questo punto si può scegliere una delle due opzioni; se si percorre il sentiero che corre sulla sinistra del lago (guardando il rifugio) si ha la possibilità di sbirciare dentro la Val Poschiavina e giù per tutta la Val Malenco, perccorrendo un facile sentiero in circa un’ora.
La seconda opzione è di sicuro molto soddisfacente: guardando il Rifugio Bignami dalla diga di Gera si percorre il sentiero che corre alla destra del lago. Circa due ore di cammino per alpeggi verde smeraldo, piccoli crotti incantati ove viene prodotto il formaggio come si faceva nei primi del ‘900, e magici paesaggi in cui il lago diventa un perfetto habitat per tutti quegli animali alpini che non gradiscono gli occhi indiscreti dei turisti.
Il Rifugio Bignami è stato completamente reinventanto dal nuovo gestore, Luca Barletta e dal suo giovanissimo staff. La cucina, in particolare, offre piatti tipici di montagna rivisitati in chiave moderna dallo Chef Andrea Leobono. Tutto ciò che si è soliti non trovare nei rifugi alpini, come risotti prelibati, carni pregiate e dolci ricercati, qui è la normalità….. dopo un attimo di disorientamento è molto facile abbandonarsi alla cucina e alle "coccole" di questo rifugio così insolito.
E’ davvero sorprendente la cura nei dettagli e l’accoglienza che questi ragazzi riescono a proporre ai loro ospiti. Sicuramente un’esperienza da non perdere anche in una stagione un pò troppo piovosa come questa.