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La rassegna cinematografica del Trento film festival si è aperta nella serata di venerdì 26 aprile all’Auditorium del Santa Chiara con un breve assaggio di cinema di montagna e un lungo melenso melodramma, ambientato nella Istambul del 1920, firmato dall’austriaco Ernst Marischka. Per fortuna a musicarlo dal vivo c’era la band turca dei Baba Zula che hanno dato una sferzata di energia al pubblico.

In molti però non hanno mancato l’appuntamento con il climber fenomeno del momento, il ceco Adam Ondra, che nella sala conferenze della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto ha parlato del suo prossimo film “Change”. L’edizione numero 61 sembra si sia aperta riflettendo l’inquietudine che emana dal manifesto del Festival. Il presidente Robero de Martin parlava in conferenza stampa dell’immagine “di una montagna dal fascino quasi femminile, capace di ammaliare ed emozionare”, ma ad alcuni l’immagine con gli occhi vuoti sembrava piuttosto suscitare paura.
 
Al Santa Chiara la serata si è aperta con l’anteprima della pellicola restaurata “Un’ascensione al Cervino” di Mario Piacenza, prezioso documento delle varie fasi dell’ascensione al Cervino girato nel 1911, senza dovizia di mezzi, ma con cura dei particolari e attenzione alla scelta delle inquadrature. Da un pioniere come Mario Piacenza c’è da imparare. Sicuramente meno da imparare c’è dal film di Marishka che negli anni Cinquanta avrebbe firmato la serie di pellicole dedicate all’imperatrice Sissi, altrettanto melense e stucchevoli, per le quali purtroppo è ricordato. In quelle tuttavia qualche inquadratura di montagna c’era, ma montagne, esplorazione e avventura non erano presenti in “Enis Aldjelis”. Non c’erano neppure azione e buoni sentimenti come non c’era alcun sentore della Repubblica che Ataturk avrebbe fondato solo tre anni dopo. Il pubblico ha accolto il film piuttosto freddamente e tutti gli applausi sono stati per i Baba Zula, band nata alla fine degli anni Novanta, che sa unire strumenti tradizionali orientali con musica elettronica e moderna per dare vita a un originale rock psichedelico. Il ritmo è trascinante, la musica coinvolgente e l’effetto dirompente è assicurato. Anche la serata con Adam Ondra ha attirato un folto pubblico e il giovane talento di Brno continua a stupire e a incantare fan di tutte le età.

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Non era possibile trovare niente di meglio di un film austriaco del 1920 per rappresentare il paese ospite di "Destinazione …Turchia"? Il pluripremiato, anche a Trento nel 2009,  “Sonbahar” (Autumn) di Ozcan Alper ha confermato la vitalità del cinema turco contemporaneo, ricco di opere segnalate nei festival internazionali. Dal sabato 27 aprile, l'appuntamento con le proposte cinematografiche di "Destinazione … Turchia" al Cinema Modena sarà quotidiano, con dodici opere tra lungometraggi di fiction, documentari e cortometraggi che non potranno che essere meglio dell’inizio. Tra gli altri c’è un classico da riscoprire come “Law of the border” di Lüfti Ö. Akad, duro western rurale e politico del 1966. La regista Pelin Esmer, a Trento anche in veste di membro della giuria internazionale, è l’autrice di “Watchtower”, incontro tra due solitudini in una torre di osservazione antincendi tra le montagne turche, già ai festival di Toronto, Rotterdam e Göteborg. Dal festival di Berlino 2012, arriva “Beyond the hill” di Emin Alper, che ha per sfondo gli splendidi paesaggi della Turchia meno conosciuta.

Il programma del film festival entra nel vivo dal 27 aprile con tanti alpinisti e altri 119 film dedicati alle montagne, all’alpinismo e all’esplorazione: programma Trento Film Festival 2013

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