Domenica 9 settembre, 52 anni dopo la sua posa sul Balmenhorn (4.167 metri di quota) nel gruppo del Monte Rosa, la statua del Cristo delle Vette sarà trasportata a valle per essere sottoposta a restauro, presso la fonderia SPA di Verrès. La testa dell'opera in bronzo, realizzata nel 1955 dallo scultore torinese Alfredo Bai, verrà trasportata in processione dal Rifugio Mantova fino all'abitato di Gressoney-La-Trinité dove si svolgerà una celebrazione dell'evento.
"L'intervento di restauro – ha spiegato l'assessore regionale alla Cultura, Laurent Vierin – rientra in un programma di manutenzione cui la statua deve essere sottoposta a causa delle condizioni ambientali estreme del sito che la accoglie".
Il 'Cristo delle Vette' è stato smontato il 20 agosto scorso da un gruppo di guide e operai. Il corpo è già stato trasportato a valle in elicottero, mentre la testa è stata portata al rifugio Mantova. Da qui partirà alle 4 del 9 settembre, per essere traslocata a spalla dalle guide e da alcuni degli alpini che la issarono fin in vetta al Balmenhorn nel 1955. L’arrivo a Gressoney è previsto intorno alle 10,30. Dopo la celebrazione della Santa Messa e i discorsi ufficiali, l'evento sarà festeggiato con spettacoli di musica e danze e con un pranzo.
Alle operazioni di recupero e restauro, quest'ultimo curato dalla sovrintendenza per i Beni culturali, collabora anche il Consiglio regionale valdostano "cui la famiglia Bai – ha ricordato il presidente dell'assemblea, Ego Perron – ha affidato la custodia morale della statua simbolo della fratellanza tra i popoli e le genti di montagna".
La statua è frutto di un voto dell’artista torinese Alfredo Bai, comandante partigiano della formazione autonoma Valle Orco, che si era impegnato, se fosse tornato vivo dalla guerra, a innalzare su una cima delle Alpi, una grande statua di Cristo a ricordo dei caduti di tutte le guerre, senza distinzione di nazionalità e di fede politica.
Al termine del conflitto non riuscì a realizzare immediatamente il suo progetto, ma la ricorrenza del decennale della fine della guerra gli offrì la possibilità. Il quotidiano torinese “Il Popolo Nuovo”, espressione dell’area radicale democristiana, accolse la sua proposta e lanciò una pubblica sottoscrizione per reperire i fondi necessari.Dalla vetta del Balmenhorn il Cristo delle Vette avrebbe irraggiato la sua benedizione di pace sull’Italia intera.
La posa del Cristo delle Vette è stata ricordata a Gressoney-Saint-Jean e sulla vetta del Balmenhorn il 4 settembre 2005, rievocando un avvenimento che, all’epoca in cui si svolse, vide una grande partecipazione popolare per il messaggio di pace in esso contenuto.
In occasione del cinquantenario due anni fa si era anche concretizzato un gemellaggio tra i soggetti valdostani che si sono occupati del Cristo delle Vette (Presidenza del Consiglio Regionale, Comuni di Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité, Comunità Montana Walser) e il Comune di Camogli e il Centro subacqueo “Duilio Marcante” che “custodiscono” il Cristo degli Abissi nella baia di San Fruttuoso.
foto di Davide Camisasca