L'insediamento mòcheno interessa la sponda sinistra e la parte alta della sponda destra della Valle del Fèrsina o Valle dei Mòcheni (Bersntol in lingua mòchena), una vallata di origine glaciale, la cui imboccatura si trova 3 km a N di Pergine Valsugana, 15 km da Trento.
La Valle venne sfruttata fin dall’antichità per i suoi boschi, i pascoli e i ricchi giacimenti minerari. Sulla base dei documenti scritti e delle analisi dei linguisti, si è stabilito che il periodo d'insediamento della popolazione germanica è iniziato nel XIII secolo, a seguito di una delle varie migrazioni di popolazioni bavaresi che, dall'Europa centrale, si spostarono verso le Alpi meridionali per proseguire l'opera di trasformazione dei boschi in campi e prati coltivabili. Nella Valle, in un primo momento, si sarebbero stanziati degli agricoltori, chiamati roncatores (dissodatori di terre), la cui venuta fu favorita dall’alta gerarchia ecclesiastica trentina e dalla locale nobiltà feudale di stirpe bavaro-tirolese.
All’insediamento originario dei coloni-contadini si sovrappose – soprattutto tra il XV e l’inizio del XVI secolo – un’altra ondata migratoria, costituita da minatori e imprenditori di origine prevalentemente tedesca. Questi, chiamati cànopi (‘knòppn’ in mòcheno, dal tedesco ‘Bergknappen’, minatori), furono impiegati nelle miniere, di rame, d’argento e di ferro e consolidarono ulteriormente le radici del gruppo etnico. Già a partire dal XVIII secolo è documentata la pratica del commercio ambulante in tutto l’Impero Austro – Ungarico, attività che viene tuttora esercitata da alcuni commercianti chiamati ‘krumern’. Questo contatto costante con il mondo germanico è una delle ragioni per cui la lingua mòchena si è mantenuta fino ad oggi.
Secondo i dati del censimento 2001, la popolazione mòchena in Trentino è costituita da 2.276 abitanti.