Lunedì 7 gennaio, in località Rovenaud, in Valsavarenche, una femmina di stambecco stava pascolando, quando è stata travolta da una valanga caduta sulla sinistra orografica del torrente Savara.
L’aiuto caposervizio Stefano Cerise, per buona sorte dell’animale, era intento a controllare proprio quella zona e ha assistito all’evento: "Ho visto l’animale che veniva trascinato per circa 150 metri e poi sotterrato dalla neve. Per fortuna sono riuscito a individuare la punta di un corno e un orecchio che spuntavano dalla neve e mi sono reso conto che l’animale era vivo perché muoveva l’orecchio". Il guardaparco ha contattato i colleghi Dario Favre e Valter Vallet e insieme si sono precipitati sul luogo dell’incidente.
Con le dovute precauzioni, vista l’instabilità del terreno ancora soggetto a pericolo di valanghe, i tre guardaparco hanno prima liberato la testa dell’animale, per permettergli di respirare e, scavando con le mani sono riusciti a estrarlo dalla massa nevosa. La femmina di stambecco, in evidente stato di choc, è stata monitorata anche nel pomeriggio sino a che non sono stati rilevati segni di ripresa tali da poter rassicurare sul suo stato di salute.
"Nei giorni successivi – ha aggiunto Stefano Cerise – l’abbiamo ritrovata a pascolare nella stessa zona dove era stata travolta, zona ormai bonificata e sicura. In effetti non sono così infrequenti questi incidenti perché gli stambecchi trovano cibo proprio sul terreno ripido dove le valanghe portano allo scoperto l’erba di cui si nutrono. Invece, mi risulta si tratti del primo recupero di uno stambecco vivo travolto da una valanga".
Solo il tempismo e la prontezza dei guardaparco, hanno reso possibile il soccorso e garantito il ritorno in libertà dello stambecco, che altrimenti sarebbe morto sotto la neve. Secondo il veterinario del Parco, Bruno Bassano: "il salvataggio si è rivelato importante perchè l'esemplare era in buona salute e ancor più significativo perchè nell'ultimo periodo gli sforzi nel monitoraggio sono stati intensificati, considerato il declino della popolazione di stambecchi riscontrato nell'ultimo censimento effettuato, legato alla forte mortalità dei capretti che non sopravvivono al primo anno".