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E tre! Hervé Barmasse completa la trilogia il progetto “Exploring the Alps” aprendo con il padre Marco un nuovo itinerario sulla parete Sud – Est del Monte Rosa. I due Barmasse il 29 settembre scorso hanno dormito al bivacco Giordano, sul Balmenhorn, dove è posta la statua del Cristo delle Vette e venerdì 30 settembre attraverso il Col Sesia hanno raggiunto il pianoro Ellermann e attaccato la parete.

«Stranamente su questa grande parete ci sono pochi itinerari – ha spiegato Hervé Barmasse – Nell’’87 era stata tracciata una nuova via, denominata “Africa nostra”, da un gruppo di guide alpine di Alagna, tra le quali Silvio Mondinelli. La via, per quanto ne sappiamo, non è mai stata ripetuta. Il nostro itinerario si trova più a sinistra guardando la parete e sbuca sulla cresta che fa da confine tra Piemonte e Valle d’Aosta, una cinquantina di metri di dislivello sotto la capanna Regina Margherita.» La lunghezza della via è di circa ottocento metri e le difficoltà sono state stimate ED (estremamente difficile). Già i salitori di “Africa nostra” avevano segnalato la friabilità della roccia che è stata confermata da Hervé e Marco Barmasse.

Il progetto “Exploring the Alps”, è stato sostenuto dall’assessorato regionale al Turismo e da “The North Face”. Nel 2011 Hervé Barmasse ha tracciato tre nuove vie: una sul Picco Muzio sul Cervino, una sul Pilastro di sinistra del Brouillard sul Monte Bianco con i fratelli Eneko e Iker Pou e infine quest’ultima sulla parete Sud – Est del Monte Rosa. L’idea di Hervé Barmasse alla base del progetto era che, per chi sa vedere, sulle Alpi c’è ancora terreno vergine da esplorare in compagnia o in solitaria, per spingere sempre più in là i limiti dell’alpinismo, proprio sulle vette di casa.

«E’ interessante constatare – ha continuato Hervé Barmasse – che su questa grande parete ci fosse ancora tanto “spazio libero” per una nuova via. Forse la qualità della roccia riferita dalle guide di Alagna ha fatto desistere altri alpinisti dall’idea di mettersi su quella parete». Non è stata da meno la soddisfazione per Marco Barmasse che a più di sessant’anni aggiunge una nuova via al suo già ricco palmares.

A conclusione del tris di salite Hervé Barmasse ha ancora dichiarato: «Questo progetto mi è piaciuto moltissimo. La sensazione è che non ci sia più molta differenza a livello di esplorazione con una spedizione extraeuropea, dove con satellitare e modem sei in continuo collegamento con il mondo intero. Fino a 6500 metri mi pare che la quota incida relativamente, le temperature sono simili e quasi ovunque c’è la possibilità di avere previsioni meteo attendibili. Inoltre neppure qui c’è la garanzia di avere immediatamente l’elicottero di soccorso e certi recuperi in parete sono molto difficili anche sulle Alpi. ».

Oltre ad aver completato la trilogia sulle Alpi, Hervé Barmasse continua a mietere successi con il film “Linea continua”. L’undici settembre il video ha infatti vinto il premio TeleTicino  2011 al Festival dei Festival di Lugano ed è stato tra i finalisti al Film festival di Edimburgo (8 e 9 ottobre) e al Festival di Banff in Canada a novembre.

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