Esattamente trent’anni fa usciva il libro di Aldo Gorfer “Gli eredi della solitudine”, dedicato ai contadini di montagna delle valli più isolate ed impervie del Sudtirolo. Con questo libro vedevano la luce le splendide fotografie di Flavio Faganello. Nessuno prima di allora aveva raccontato la storia segreta di chi abitava la montagna nei suoi risvolti meno amabili.
Nel 2003 un nuovo viaggio fotografico con Flavio Faganello, sulle tracce di Aldo Gorfer, nei masi più alti delle valli sudtirolesi. Una ricerca di quel che è rimasto dell’antica solitudine fissata in quelle prime foto e nello struggente racconto di Aldo Gorfer, colui che forse ha maggiormente contribuito a dischiudere ai lettori di lingua italiana e agli stessi sudtirolesi il mondo nascosto dell’antica civiltà del maso, un microcosmo economico autosufficiente, fondamento dell’unicità di una cultura sopravvissuta nei secoli a guerre, invasioni e tentativi di depredazione culturale.
Quello di Faganello è un nuovo viaggio che pone a confronto passato e presente e ne evidenzia la cesura: il collegamento viario con il fondovalle ed il conseguente uso dell’automobile, ha cambiato la vita di questa gente. Tutto è diventato “a portata di mano”. Ma anche i problemi del fondovalle sono forse saliti fino ai masi più lontani.
In sostanza, la solitudine non appartiene più a questi luoghi. Mezzi di trasporto veloci ed efficienti, la televisione, il villaggio diventa globale: come hanno reagito ai cambiamenti questi luoghi?
La mostra di Faganello propone 50 fotografie scattate nel corso del primo reportage (1973) e altre 70 scattate nel corso dell’ultimo inverno. Mesi freddi, scelti di proposito e che, al di là della malinconia della stagione che si sposa perfettamente col bianco e nero, danno la possibilità di poter cogliere con immediatezza la realtà dell’isolamento e i pericoli ad esso collegati, il contrasto tra la vita dei centri urbani e quella dei “Bergbauerhöfe” – i contadini della montagna sudtirolese. Passato e presente, si diceva: un confronto tra vecchie e nuove fotografie. Il tutto interpretato dall’attenta analisi socioeconomica effettuata dall’antropologa Martina Isabella Steiner dell’Università di Vienna, che accompagna il reportage.
Le fotografie sono in diversi formati e sono divise in sezioni tematiche. Fotografia come elemento artistico, ma soprattutto come documento di interpretazione storica che procede parallelamente all’indagine sociologica.
Info
“Gli eredi della solitudine – un ritorno 1973-2003”
Fotografie di Flavio Faganello
Bolzano, Galleria Civica
21 giugno – 5 ottobre 2003
Inaugurazione: venerdì, 20 giugno 2003 – ore 18.00
Orario di apertura
Da martedì a domenica: 10.00-13.00 / 15.00-19.30
Chiuso il lunedì – Ingresso libero
Mostra a cura di Augusto Golin,
promossa ed organizzata da:
Comune di Bolzano, Assessorato alla Cultura e allo Spettacolo, Assessorato alle Attività del Tempo Libero
Catalogo edito dal Comune di Bolzano, a cura di Augusto Golin e con contributi di Martina Isabella Steiner e Hartmann Gallmetzer.
Iniziative collaterali alla mostra:
Sui luoghi del reportage
(escursioni guidate)
Tel. 0471 997697 – 0471 977855
Ufficio stampa: Studio ESSECI
tel. 049 663499 – fax 049 655098
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