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La ricerca “Di questo lavoro mi piace tutto. Giovani allevatori del XXI secolo, la passione per combattere la crisi”, ha interessato giovani allevatori di età compresa tra i 15 e i 30 anni, per la maggior parte residenti in aree montane di Piemonte e Valle d’Aosta, o ivi praticanti l’alpeggio nella stagione estiva.

Problematiche, difficoltà, sogni e progetti ugualmente distribuiti tra chi prosegue la tradizione di famiglia e chi ha intrapreso questa strada per scelta. Ma è sufficiente la passione per combattere la crisi che sta investendo tutti i settori dell’economia? Il fatto che alcuni giovani, nei due anni intercorsi tra l’inizio delle interviste e la pubblicazione, abbiano cessato o modificato l’impostazione aziendale, deve far ulteriormente riflettere.
Con questo saggio si vuole presentare il nuovo allevatore, diviso tra la passione per gli animali, le tradizioni più antiche e la voglia di comunicare attraverso i social network.

Una raccolta di testimonianze precedute da alcuni brevi capitoli esplicativi e corredata da oltre 100 foto a colori per conoscere meglio questo mondo e per riflettere su di una gioventù di cui si parla poco.
Oltre settanta interviste in campo: dal veterinario nipote di margari al figlio del medico diventato pastore nomade, senza dimenticare chi alleva 5-6 capi per passione ed intanto svolge un altro mestiere e chi ha scelto di emigrare in Polonia per trovare gli spazi che, nella sua terra vittima della cementificazione, gli erano negati. C’è chi alla montagna è tornato per viverci e lavorare, chi sogna di poter riprendere a salire in alpeggio come i propri nonni, mentre altri ancora hanno saputo re-inventare un’attività tradizionale in modo da avere una vita dignitosa e soddisfacente anche in quota. A queste si affiancano interviste raccolte on-line in diverse regioni d’Italia tra giovani e giovanissimi allevatori, desiderosi di aggiungere la loro voce a questa ricerca. Pur tra le voci che elencano le difficoltà, primeggia l’intraprendenza, la grande passione per un lavoro che non concede svago o tempo libero, l’immenso amore per gli animali.

Di questo mestiere mi piace il fatto che non prendo ordini da nessuno, perchè con le bestie quello che decide sono io e non gli altri e poi perchè posso stare con gli animali, che ti danno grosse soddisfazioni, come far nascere un vitello che è una cosa che quasi nessuno fa.” (Stefano, classe 1995, Biella). Sono le parole dirette degli intervistati a presentare i principali aspetti del loro lavoro/passione: aneddoti legati a momenti difficili, critiche ad un sistema economico/politico che ha creato un eccessivo assistenzialismo, facendo perdere ai prodotti dell’allevamento il loro vero valore, ma anche confidenza personali, dal sogno di trovare un compagno/a di vita con cui condividere il futuro alla delusione per essere talvolta emarginato esclusivamente sulla base della professione svolta.

C’è poi pure il riscatto, grazie alla produzione di prodotti d’eccellenza (latte, gelati, formaggi, carne) e, per chi è già riuscito a farsi una famiglia, la soddisfazione nel veder crescere i propri figli in un ambiente sano e genuino.

InfoLibro
“Di questo lavoro mi piace tutto”
Giovani allevatori del XXI secolo tra passione e difficoltà
Autore: Marzia Verona
L’Artistica Editrice 2012 

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