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Il posizionamento, costante, dell’isoterma di zero gradi a quote superiori i 4500 metri nel corso delle ultime settimane; la carenza di precipitazioni nevose nel corso dell’ultima stagione invernale (il 5° periodo secco più lungo registrato in Piemonte negli ultimi 65 anni); il caldo precoce, di matrice estiva, a partire dal mese di maggio. Questa è quella potremmo definire la tempesta perfetta, o meglio brutale, che si sta abbattendo sui ghiacciai alpini, già segnati da decenni di costante riscaldamento globale. Il risultato è una fusione costante e più che mai intensa, aggravata dal fatto che ora i ghiacciai alpini, privi di qualsiasi copertura nevosa bianca, espongono ai raggi solari la loro parte più vecchia e scura, ancor più soggetta e sensibile al riscaldamento che ne determina la fusione.

Ecco alcune immagini riprese dalle webcam sulle Alpi, che ci sentiamo di definire tragiche ed eloquenti, perchè mostrano una natura ferita in modo irreversibile, una situazione che la scienza monitora, segnala e denuncia da decenni, perlopiù restando inascolata.

Vi invitiamo anche a leggere i report relativi al ghiacciao del Ciardoney (Gran Paradiso) elaborati da SMI/Nimbus, per comprendere gli effetti del cambiamento climatico sulle masse glaciali delle Alpi nel corso degli anni.

Ghiacciao Rettenbach, Soelden (AUT), 18.07.2022 – fonte www.solden.com

Ghiacciao Rettenbah, Soelden (AUT), la pista della Coppa del Mondo di sci alpino, 18.07.2022 – fonte www.solden.com

Ghiacciao Stelvio-Livrio, 18.07.2022 – fonte https://www.skylinewebcams.com

Ghiacciao Les 2 Alpes, 18.07.2022 – fonte www.les2alpes.com

Ora l’acqua racchiusa nei ghiacciai da millenni sta scorrendo verso valle. Stiamo vivendo i cambiamenti climatici, che sono repentini e la cui causa è di matrice antropica, con i loro severi effetti. Oltre a politiche di adattamento, volte a mitigare gli effetti di tali cambiamenti, dovremo rendere sostenibile la nostra presenza sul pianeta terra, e farlo in fretta. A questo punto, lo dovremo fare consci del fatto che il clima non è gestibile tramite un interruttore. Serviranno decenni e forse secoli per tornare indietro, sempre che lo si potrà realmente fare.

Vi segnaliamo la mostra Earth’s Memory, i ghiacciai testimoni della crisi climatica, visitabile presso il Forte di Bard (AO), fino al  al 18 novembre 2022 (info online).

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