In Nordamerica è arrivata la Nina, una robusta anomalia anticiclonica che porta con sè un’altrettanto anomala ondata di caldo. E così, oltre al clima, alla flora e alla fauna, a risentirne è anche la Coppa del mondo di sci alpino: sono a rischio le gare di fine novembre e inizio dicembre nelle località di Lake Louise e Beaver Creek. La situazione è difficile in Canada, dove si dovrebbe scendere in pista i prossimi 26 e 27 novembre nelle prime due gare veloci della stagione maschile.
Sulla “Men’s Olympic” di neve ce n’è poca e le alte temperature del giorno permettono il funzionamento dell’impianto di innevazione artificiale solo a tarda notte. Oggi va un po’ meglio, con 3 gradi sotto lo zero. La Federazione internazionale ha posticipato di un’altra giornata il controllo neve, che si effettuerà domani, ma le speranze che arrivi il freddo intenso sono poche. Il meteo prevede temperature in discesa già da qualche giorno, e gli organizzatori si stanno impegnando per salvare le competizioni, ma nei fatti la situazione sulla pista canadese continua ad essere complicata.
Anche peggio succede in Colorado, dove dovrebbero essere ospitate un’altra discesa, un superG e un gigante maschili, nel week-end successivo: le temperature superano i 10 gradi, durante il giorno.
Nessun problema invece per le gare femminili di Killington, dove l’innevamento è perfetto.
Nelle prossime ore dovranno arrivare le decisioni ufficiali della Fis.