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50 film da 24 paesi in concorso per aggiudicarsi la Genziana d’oro – Gran Premio della Città di Trento”, selezionati tra 276 opere pervenute, testimoniano non soltanto la vitalità della manifestazione trentina ma anche la crescita quantitativa e qualitativa di produzioni cinematografiche e letterarie che hanno al centro la montagna reale e fantastica. Significativo il fatto che, accanto al tema centrale della manifestazione, che è ancora rappresentato dalle avventure di conquista alpina, si vanno affermando altre tematiche di più ampio respiro politico, sociale antropologico e ambientale. Lo testimoniano le sezioni speciali del festival, una dedicata al Tibet e la seconda , denominata Terrenergia, con una serie di opere che trattano il rapporto tra l’aumento della domanda energetica e lo sfruttamento delle risorse.

Alcune opere si collocano poi come paradigmatiche della centralità della montagna per lo sviluppo del pianeta, proponendo temi di riflessione di vitale importanza per il futuro dell’umanità.



A noi di DiscoveryAlps, che abbiamo proposto più volte ai nostri visitatori il tema delle montagne di guerra (molti ricorderanno la nostra iniziativa di fratellanza con le montagne afgane nel 2002), fa molto piacere vedere il significativo cambiamento di accento che porta ad una visione delle montagne più ampia,riflessiva e consapevole di quella che ci ha trasmesso per molti anni la produzione letteraria e cinematografica che aveva al centro le conquiste alpinistiche. La montagna è una priorità globale, come ha insegnato la conferenza di Rio e come testimonia il progressivo degrado del pianeta.

E’ il caso del conflitto culturale al centro del film ‘The giant Buddhas’ dello svizzero Christian Frei dedicato alla distruzione delle grandi statue afgane di Bamiyan che i talebani fecero saltare in aria.



Così come un altro film svizzero, dal titolo Siachen – Una guerra per il ghiaccio firmato da Fulvio Mariani che parla di un ghiacciaio tra India e Pakistan trasformato nel campo di battaglia più alto del mondo.

Sempre per segnalare questa crescente attenzione ai temi politici, ambientali e antropologici, citiamo la presenza al Festival del film recente vincitore del Bergamo Film Meeting dedicato alle comunità occitane delle Alpi occidentali e firmato da Gorgio Diritti.



Come avviene ormai da 35 anni, in concomitanza con il ‘Trento Film Festival’ viene assegnato il Premio ITAS del libro di montagna (giuria presieduta da Mario Rigoni Stern). Ha vinto questa edizione Erri De Luca, scrittore napoletano appassionato di alpinismo, che ha pubblicato con Mondadori il libro Sulla traccia di Nives. Il cardo d’argento per la saggistica è andato a ‘Le Alpi’ di Werner Batzing edito da Bollati Boringhieri, mentre quello per l’alpinismo ha visto vincitore Hand Kammerlander con il suo libro sulle esperienze estreme ‘Appeso a un filo di seta’, edito dal Corbaccio di Milano.



Tre segnalazioni della giuria:

· Il tempo dei sanatori ad Arco di Beatrice Carmellini pubblicato dal Musero Storico in Trento

· I sentieri bambini, di Giuseppe Cauzzi e Alessandro Canesso, della Cierre Edizioni

· Costruire sulle Alpi di Giovanni Simonis, edito da Tararà di Verbania.



Il sito ufficiale:

www.mountainfilmfestival.trento.it







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