Il film turco “Sonbahar” vince la Genziana d’oro Gran Premio "Città di Trento". La Giuria internazionale presieduta dal regista Giuliano Montaldo l’ha assegnata all’unanimità al regista turco Alper Özcan, per la toccante partecipazione e delicata poesia con cui racconta la straziante vicenda di un giovane che si è battuto per la vittoria della democrazia nel suo paese e per questo impegno ha subito una dura condanna. Dopo dieci anni di detenzione ritorna al suo paese natio tra le montagne sopra il Mar Nero dove, prima di morire, riesce a trovare momenti di felicità e amore.
Il Premio Città di Bolzano – Genziana d'oro per il miglior film di sport alpino, esplorazione e avventura è andato a “Karl” firmato dalla regista Valeria Allievi, milanese di nascita, ma da alcuni anni residente a Gimillan, frazione di Cogne. “Karl” è il ritratto dell’alpinista altoatesino Karl Unterkircher, scomparso lo scorso anno in un crepaccio sulla parete Rakhiot del Nanga Parbat. «Il film – racconta Valeria Allievi – nasce da un’idea della giornalista Sara Sottocornola, che si è rivolta a me per realizzare il documentario dopo aver visto le mie interviste verticali al Cervino cinemountain dello scorso anno. Ho messo insieme molto materiale girato su Karl dal 2004 e nuove interviste fatte ad alpinisti che lo avevano conosciuto. Ho affrontato discorsi difficili, usando la delicatezza di una figlia che ha perso il padre. Ne è venuto fuori un film delicato in cui si parla di alpinismo e di una tragedia, ma con un approccio positivo, come era Karl, che sdrammatizzava qualsiasi cosa. Ho cercato di dare un messaggio realistico, di mettere in luce la figura di Karl al di là degli eventi drammatici, di far vedere la traccia che ha lasciato». Il film ripercorre la vita dell’alpinista altoatesino, partendo dalle spedizioni del 2004 all’Everest e al K2, durante le quali riuscì a salire entrambe le montagne, senza ossigeno, in soli 63 giorni. Quel successo rappresentò per lui una svolta e un’occasione unica per emergere ed avere la possibilità di realizzare le sue idee di un alpinismo nuovo, esplorativo, ma dallo stile impeccabile, lo stesso messo in pratica nella prima salita alla Nord del Gasherbrum II nel 2007. Tra gli intervistati figurano la moglie di Karl, Silke, Kurt Diemberger, Michele Compagnoni, Silvio Mondinelli e altri noti alpinisti. «Certe volte ho utilizzato delle interviste “rubate” – spiega ancora la regista – perché erano più spontanee: appena incontravo i personaggi da intervistare accendevo la telecamera e registravo mentre mi raccontavano di Karl a ruota libera, prima di procedere con le domande ufficiali».
Valeria Allievi, formatasi alla facoltà di Architettura di Milano ha iniziato la sua attività nel settore della moda, diventando direttore di produzione italiano di Fashion TV. La passione per la montagna (è anche maestra di snowboard), l’arrampicata e l’alpinismo l’ha spinta a trasferirsi in Valle d’Aosta, dove già veniva da bambina in villeggiatura. Regista di professione, produce documentari indipendenti e collabora con CurrentTV, World Fashion Channel e dal 2007 con il Cervino CineMountain film festival, oltre ad essere docente all’Istituto Europeo di Design, Arti Visive. La sua filmografia include: Starsman/L'uomo delle Stelle (2008), Fixed Rope (2008), Omaggio a Guido Monzino (2008) e Solo Sud (2007).
All'alpinista e regista Elio Orlandi autore di “Oltre la parete” è andato il Premio del pubblico per la categoria alpinismo. Il racconto della scalata della Torre centrale del Paine si mescola ad alcune considerazioni sui mutamenti della Patagonia e anche dell’alpinismo. A “Diario di un curato di montagna” film di Stefano Saverioni, girato nei paesi ai piedi del Gran Sasso poi colpiti dal terremoto, sono andati il “Premio della Stampa Bruno Cagol” e il “Premio Città di Imola”.
La Genziana d'oro del Club Alpino Italiano per il miglior film di montagna è andato al delicato documentario “Himalaya terre des femmes” della regista ed etnologa francese Marianne Chaud.La videocamera si sostituisce ai vecchi strumenti dell’etnologo, taccuino, registratore e macchina fotografica e Marianne Chaud la usa con discrezione, entrando lei stessa in campo quando partecipa attivamente alla vita della famiglia con cui abita e dà una mano nei lavori. Diventa una “sorella” per la coetanea dello Zanskar già madre di tre figli. Rimane il dubbio infine di quale vita sia migliore tra le due, quella tra le montagne dell’Himalaya o quella in Francia: entrambe hanno i loro momenti e aspetti positivi.
Il Premio speciale della Giuria è andato alla giovane regista cinese Xuang Jiang autrice di “Ba Yue Shi Wu”, la storia di una violenza subita da una giovane donna.
La Genziana d'argento per il miglior contributo tecnico artistico è andata al film “Racines” della regista svizzera Eileen Hofer, quello per la miglior produzione televisiva al film del regista francese Hamid Sardar, “Sur la piste du renne blanche” girato tra le popolazioni nomadi della Mongolia. Ad un film di animazione, infine, il divertente "Die Seilbahn", dei registi svizzeri Claudius Gentinetta e Franck Braun, la Genziana d'argento per il miglior cortometraggio.
Il Premio del pubblico per i lungometraggi è infine andato al film canadese “Before Tomorrow” delle registe Madeline Piujuq e Marie Hélène Cousinau sui primi drammatici contatti tra il mondo degli Inuit e quello dell’uomo bianco.