Mancano ormai solo tre gare al termine della stagione e a questo punto nessuna atleta può più superare la sciatrice valdostana, in primis l’elvetica Lara Gut Beharmi. La campionessa di La Salle è l’unica italiana a ad aver vinto in campo femminile la sfera di cristallo, e ora addirittura per due volte. La prima arrivò nel 2020, senza celebrazioni a causa del Covid.
Federica Brignone dovrà attendere giovedì per abbracciare la sua gioia più grande. Nel frattempo, la 34enne dei Carabinieri, si aggiudica anche la coppa di discesa.
Federica Brignone, nell’inverno del 1992 metteva gli sci ai piedi, senza nulla sapere di cosa stesse succedendo ad Albertville, pochi chilometri dalle sue montagne valdostane, quando Alberto Tomba seminava la concorrenza vincendo l’oro nel gigante e l’argento nello slalom della XVI Olimpiade. Quando Deborah Compagnoni, che sarebbe diventata il suo riferimento di atleta, vinceva il superG a soli 21 anni, salvo rimanere nelle menti degli appassionati, il giorno successivo, per lo straziante urlo dell’infortunio che si procurò nel gigante.
Le prime parole di Federica Brignone: “Sono molto emozionata, ma voglio già tenere il setting per domani, per la prossima gara. E’ una giornata fantastica. E’ una cosa folle, se me lo avessero detto ad inizio non me lo sarei mai aspettato. Mi sarebbe piaciuto fare la gara oggi, ma questi sono gli sport outdoor e questo è lo sci. E comunque non mi sarei aspettata neppure il fatto di arrivare alle ultime gare per decidere come andava a finire”.
Prosegue Federica: “Oggi è stata una prova di tensione, con la prospettiva di fare una gara alle tre di pomeriggio. Ero pronta a gareggiare e me la sarei giocata fino alla fine. Io mi adatto a tutto, è una delle mie più grandi qualità. Questa è una delle situazioni nelle quali ho meno problemi. Non mi erano piaciute le Coppe ricevute per posta, per fortuna ne avevo ricevuta una a Meribel. Questa volta sarà l’emozione più grande”.