PREDAZZO – L’11 novembre è la notte del “Far San Martinâ€: i rappresentanti di tutti i rioni di Predazzo salgono sulle montagne circostanti ad accendere il più alto ed imponente fuoco. Nella tradizione trentina il “Far San Martin†– che significa ‘la notte dei fuochi di San Martino’ – è una festa, quasi un rito, la cui origine si perde nella notte dei tempi. Alla vigilia dell’11 si accendono i primi fuochi ed è solo l’inizio: i partecipanti, dopo aver illuminato di fiamme le pareti delle montagne, scendono di corsa verso il paese suonando tamburi, trombe, campanacci, corni e cercando di fare più rumore possibile. Pare che questo fosse un modo per allontanare il Maligno dal paese. Dopo la corsa sonora, la festa prosegue nelle osterie e nella piazza SS. Filippo e Giacomo di Predazzo, dove si gustano castagne e vin brulé e dove si tiene una singolare gara musicale: vince chi, utilizzando uno strumento a piacere, produce il suono più forte per almeno un minuto.
Perché l’11 novembre
L’11 novembre era, in Val di Fiemme e in altre parti d’Italia, la data in cui avveniva il “regolamento dei conti” (affitti, prestiti, debiti). A Predazzo veniva e viene tuttora erogato il dividendo della Regola Feudale e, dunque, nella notte del “Far San Martin†è anche uso tener fede alle proprie promesse e pagare i debiti. Un evento di antica tradizione quello dei “Fuochi di San Martinoâ€, che coincideva anche con la fine dell’anno agricolo. Oggi, piacevole occasione di festa e di ritrovo.
Info:
www.aptfiemme.tn.it