Non sono ancora spenti del tutto gli echi dei mille campanacci, grandi e piccoli, e dei corni del Sunà da Mars, che nell'ultima notte di febbraio hanno scosso il sonno della terra d'Aprica, addormentata sotto almeno un metro di neve. E già si avvertono segni di disgelo. C'è da scommettre che tra poche settimane le prime cicorie spunteranno sui prati più esposti della soleggiata Dosso e che almeno le massaie, se non proprio i greggi, potranno cominciare a "pascolare" deliziosa erba nuova da portare condita in tavola.
Per quanto riguarda l'andamento della manifestazione basta una sola parola: fantastico. Tutto come sempre, tutto più di sempre. Con i cortei che sono convenuti a turno per una breve sosta davanti al Municipio e poi tutti insieme in Piazza del Palabione, che ha faticato a contenere le migliaia di partecipanti.
Parole di ringraziamento del sindaco di Aprica Carla Cioccarelli (per la cronaca scampanatrice appartenente a contrada Mavigna) prima di tutto ai gruppi, aprichesi e non, "veri grandi protagonisti della serata". Dosso, Liscedo, Liscidini, Mavigna, San Pietro e Santa Maria hanno realmente fatto onore, una volta ancora, alla sentita tradizione.
Il sindaco stesso ha anche annunciato alla folla la presenza delle telecamere di Raiuno, di Sky e delle emittenti locali.