Un solare e sorridente ragazzo canadese, da anni affezionato alla pista Saslong della Val Gardena, ha vinto questa mattina la discesa libera maschile della Coppa del mondo di sci alpino. Stiamo parlando di Erik Guay, classe 1981. Sceso con il pettorale 21, pochi numeri dopo Svindal e compagni, il simpatico sciatore di Montréal ha rinnovato il feeling con le nevi gardenesi, agguantando il quarto successo in carriera. Per Erik Guay si tratta del quinto podio gardenese: nel 2012 fu terzo in libera, nel 2010 fu terzo in SuperG e ancora terzo in discesa e secondo in SuperG, nell’edizione 2005.
La pista ai piedi del Sassolungo, dopo una nottata serena con temperature finalmente sotto lo zero, si è presentata dura e veloce, fattori apprezzati dalla maggior parte degli atleti e anche dall’ex del Circo Bianco Peter Runggaldier, oggi apripista d’eccezione sulle nevi di casa.
Il podio della gara vede in seconda piazza il norvegese Kjetil Jansrud, in ritardo di soli 12/100 da Guay. Terza piazza per il francese Johan Clarey, a 24/100 dalla prima posizione. Aksel Lund Svindal, in cerca della sua prima vittoria in discesa libera sulla Saslong, ha dovuto accontentarsi del quarto posto, in ritardo di 29/100. Conferme dallo statunitense Bode Miller, 5°.
L’Italia ha ben figurato, come del resto in tutte la gare veloci di questa prima parte della stagione. Il migliore tra gli azzurri è stato Werner Heel: 8° tempo per lui. A seguire il local Peter Fill che, nonostante la botta presa contro un palo nel supergigante di ieri, è riuscito a strappare la 10.a piazza. In ritardo Silvano Varettoni, 32°, e soprattutto Cristof Innerhofer, solo 34°.
Le prime impressioni dei protagonisti:
Erik Guay: “E’ una bella vittoria, ho aspettato fino all’ultimo, perchè si sa che in val Gardena le cose possono cambiare improvvisamente, ma è andata bene, sapevo comunque di aver sciato bene, prendendomi i giusti rischi. Anche l’anno scorso ero soddisfatto del risultato provvisorio, poi sono scesi Nyman e Perco e mi hanno tolto la vittoria”.
Kjetil Jansrud: “Ho cercato di sciare bene nel tratto superiore, mentre nel Ciaslat sono rimasto sulla difensiva, almeno questa è la mia sensazione…. quando ho visto il risultato, ero molto soddisfatto, ora spero di dare continuità . Sono molto contento dei progressi fatti dopo l’infortunio, si vede che il duro lavoro e i sacrifici alla lunga pagano”.
Johan Clarey: ” Non sono stato sempre veloce, ma a volte essere veloce non vuole dire portare a casa il risultato. Qui ho già fatto podio cinque anni fa, e la Valgardena è una località che mi piace molto; la gara è stata veramente dura, una delle più difficili fatte sulla Saslong, salti molto lunghi, dossi e tratti tecnici tosti…il risultato mi dà morale per il prosieguo della stagione”.