Cortina d’Ampezzo (BL) 23 gennaio 2009 – L’appuntamento è per il weekend a cavallo del 31 gennaio e del primo febbraio, date in cui avrà luogo la 32esima edizione della classica di sci di fondo, che prevede il sabato un percorso di 30 chilometri lungo i binari dell’alternato e la domenica 42 chilometri a tecnica libera.
Direttore di gara di questa granfondo è Anna Santer, che per l’occasione ci ha raccontato il suo percorso.
La gara d’addio risale al finire dell’inverno 2006, una 30 chilometri a Piani di Bobbio, valevole come Campionato Italiano. “Non andò molto bene perché ormai avevo la testa altrove”. E’ serena Anna Santer quando parla del suo passato agonistico. “In carriera credo di aver fatto alcune cose importanti come una Coppa Europa e diverse granfondo in giro per le piste di tante montagne” ma più di tutte c’è una gara che le è rimasta nel cuore: “La Marcialonga, quella non me la scorderò mai e, ancor’oggi la gente si ricorda di più per quella vittoria che per il resto”. Era il 2002, un anno magico, anche se qualche rammarico è rimasto: “E’ vero, avrei dovuto dedicarmi prima alle granfondo, perché quando ho deciso di farlo ho raccolto delle belle soddisfazioni” sottolinea Anna “in una stagione ho partecipato a 16 granfondo vincendone 7…”. Aveva visto giusto Marco Selle quando agli albori della nazionale di Lunghe Distanze le consigliò di virare i propri obiettivi verso le granfondo, invito che declinò perché la nazionale maggiore era un traguardo troppo importante.
Dal 1995 nel giro delle squadre azzurre, approda nel 2000 nel gruppo sportivo del Corpo Forestale dello Stato e da lì spesso viene convocata in nazionale. E nel 2005 iniziano i primi pensieri di abbandono per girare pagina e “crescere” sotto altri aspetti. “La famiglia, per esempio”. Sposa Massimo nel 2001, vicedirettore della Cooperativa di San Vito, e subito dopo la decisione di appendere gli sci al chiodo arriva Carolina che le riempie la vita di nuovi impegni, quelli di mamma.
“Ma non volevo lasciare l’ambiente” ci tiene a ricordare Anna sorseggiando un Prosecco come gli hanno insegnato i colleghi in caserma “e quindi mi iscrivo al corso allenatori che devo abbandonare perché la gravidanza non è delle più facili, con contrazioni già dai primi mesi”. Ma i buoni propositi di finirlo restano, e in autunno ritornerà sui banchi di scuola.
Il mondo sportivo non l’ha abbandonata, perché da due anni lavora presso il “suo” centro sportivo della Forestale seppur nell’ufficio amministrazione “ma mi ritengo fortunata e felice”.
E la vita da ex atleta sarebbe continuata serena senza grandi sussulti se un giorno per le vie di Cortina d’Ampezzo con la carrozzella di Carolina, non avesse incontrato Luigi Apollonio, segretario generale della granfondo Dobbiaco Cortina: “Lo vuoi fare il direttore di gara?” Risposta: “Si, certo”. Risposta istintiva quanto incosciente. “Non avevo idea di cosa volesse dire” sorride parlando di quell’incontro “ma mi sembrava giusto dare un aiuto allo sport che mi ha dato tanto”. E alla gara casalinga, perché no, che in fondo ha sempre voluto vincere e le è sfuggita per poco: “Due volte seconda, nel 1999 e nel 2001, accidenti…”.
Oggi ricopre per la prima volta un ruolo importante, fatto di decisionismo ma anche competenza: “A volte si debbono prendere provvedimenti in tempi estremamente rapidi ma per fortuna sono supportata da un team strepitoso che mi ha sempre aiutato”. Tutto questo in un ambiente composto prevalentemente da uomini? “Certo non è facile, un po’ perché sono giovane e forse perché sono una donna” sorride sarcastica “ma credo di poter dire la mia e fino ad oggi ho sempre trovato molto buon senso intorno a me”.
A questo punto interviene Luigi Apollonio che dall’alto del suo ruolo di regista tiene a precisare: “…e poi è stata piacevole, se non doverosa, una presenza femminile nel nostro gruppo di lavoro”. Un bel gruppo di lavoro.
foto: C.Brena Canon digital