Da ormai quattro anni, Courmayeur e Chamonix hanno ufficialmente dato vita ad una vera e propria “cordata”, che ha portato alla realizzazione di numerose iniziative comuni legate al territorio del Monte Bianco. Dalla rinascita dei Piolets d’Or, alla Cittadinanza Onoraria del Monte Bianco conferita a Walter Bonatti, le due realtà dove 250 anni fa nacque l’alpinismo hanno intrapreso un importante cammino di cooperazione finalizzato a costruire dal basso una nuova e concreta realtà di azioni transfrontaliere.
Oggi, per dare un’ulteriore dimensione a questa collaborazione, le due amministrazioni hanno deciso di dare vita a “Dimension Montagne”, un programma coordinato di appuntamenti e iniziative legate al territorio e alla valorizzazione della comune cultura della montagna. Il progetto è stato presentato oggi, a Courmayeur, in conferenza stampa, alla presenza di Fabrizia Derriard, sindaco di Courmayeur, Eric Fournier, sindaco di Chamonix, e Luigi Cortese, coordinatore della cooperazione tra Courmayeur e Chamonix.
«Abbiamo molto in comune, e proprio in nome di ciò che ci unisce abbiamo tutto l’interesse a lavorare assieme, con dei progetti che tengano conto delle nostre radici comuni e siano allo stesso tempo proiettati verso il futuro e le nuove generazioni», ha dichiarato il sindaco di Courmayeur. «E’ del tutto naturale che due comunità così simili collaborino, condividiamo la stessa solidarietà, la stessa cultura, la stessa volontà di esprimere nel modo migliore ciò che la montagna rappresenta», le ha fatto eco il sindaco di Chamonix.
Un ulteriore passo concreto dei Comuni di Chamonix e Courmayeur anche per sostenere in modo incisivo la candidatura dell’alpinismo a Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Dopo i primi passi di quest’avventura, iniziata con una dichiarazione congiunta in occasione dei Piolets d’Or 2011, Courmayeur e Chamonix hanno individuato un percorso tecnico che prevede una serie di attività di ricerca storica e di creazione di una rete di attori e istituzioni interessate a far riconoscere il valore universale dell’alpinismo. In questi mesi si è costituita una rete di soggetti che seguiranno la questione da ogni punto di vista, arrivando a definire nei dettagli la candidatura, attorno alla quale si stanno condensando le adesioni del mondo dell’alpinismo. Nelle prossime settimane, appena conclusa la stagione estiva comincerà un lavoro di squadra che vede lavorare insieme esperti della montagna, guide, storici dei due versanti del massiccio. Tra gli obiettivi quello di aprire un sito dedicato alla candidatura che possa fungere da punto di convergenza per la creazione di una rete mondiale di sostenitori dell’approccio etico all’alpinismo e alla montagna.
«In questa fase iniziale – ha chiarito Luigi Cortese – abbiamo definito qual è la concezione di alpinismo che intendiamo preservare e innalzare a valore universale: ci collochiamo nella tradizione dell’alpinismo etico, dello stile alpino che ha visto come uno dei massimi esponenti Walter Bonatti, al cui ricordo siamo profondamente legati. Punteremo l’accento anche sulla trasmissione di questi valori alle giovani generazioni».
Il Monte Bianco occupa il centro della scena ed è partendo dalla storia dell’alpinismo che è nato tra queste montagne e scalando queste vette che si sta costruendo un archivio di notizie e di elementi che arricchiscono e rinforzano di giorno in giorno la convinzione che l’ascesa verso le cime non è unicamente un atto sportivo ma un patrimonio di cultura, di esperienze umane e collettive e una visione del mondo che ha inciso profondamente sulla società, prima occidentale e progressivamente a livello mondiale, a partire dall’ottocento ad oggi.