Il progetto editoriale “Le Televisioni impossibili” lanciato nel dicembre scorso sulla rivista Broadcast & Production dall’ing. Davide Moro intende dimostrare che col digitale terrestre si possono ricevere immagini televisive di ottima qualità tecnica anche dai punti più inaccessibili delle nostre Alpi e, nel contempo, mettendo in luce l’elevata affidabilità e maneggevolezza degli strumenti di misura necessari a tali rilevazioni.
Mercoledì 16 giugno 2012 una squadra tecnica, composta dall’ing. Davide Moro, responsabile del progetto editoriale detto, da Andrea Rivetta, direttore di Broadcast & Production, da Damiano Cogni, tecnico di El-Towers e da Vincenzo Potertì di Delo Instruments/Sefram Aldena, arriverà all’Aprica ove, con la preziosa assistenza del locale Ufficio Turistico, del CAI e del Soccorso Alpino e sotto l’amorevole sguardo dell’ing. Franco Visintin, salirà in cima al Palabione per rilevare quanto è ricevibile in digitale terrestre e controllarne la qualità tecnica.
Questa vetta quaranta anni fa vide altri tecnici televisivi, quelli delle squadre di ripresa esterna della RAI, far salire sui seggiolini della funivia di allora i pesanti apparati di quei tempi (telecamere, controlli camere, monitori, mixer, ecc.), rimontando una regia televisiva collegata in ponte radio con le reti RAI lassù, sulle nevi sotto la cima del Palabione, per far godere agli spettatori le riprese di una gara nazionale di sci che, per mancanza di neve, non poteva arrivare fino al passo. Nume tutelare di quella operazione, ormai lontana nel tempo, il cav. Attilio Bozzi che ancora oggi, a 91 anni suonati, presiede la SITA, la società degli impianti di risalita del Palabione.
Due imprese, due sfide di “quelli della televisione” ad una montagna che ne ha viste tante altre, forse ben più impegnative, ma non meno emozionanti.