Ufficialmente siglato in questi giorni il protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto “Ippovia dall’Adamello al Gardaâ€, un percorso di connessione tra il parco dell’Adamello e e quello dell’alto Garda, per uno sviluppo lineare complessivo di 140 chilometri. Il progetto è stato promosso dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Brescia grazie ad un capillare lavoro di coordinamento fra l’Assessorato e le realtà territoriali, quali la Comunità Montana della Valle Camonica – Parco dell’Adamello, Comunità Montana della Valle Sabbia, Comunità Montana del Parco Alto Garda, Associazioni Ippiche di Valle Sabbia, Valle Camonica e Alto Garda, Collegio Guide Alpine Lombardia. Un percorso rivolto principalmente al turismo equestre – ma anche al popolo degli escursionisti e dei biker -, che negli ultimi anni ha assunto proporzioni significative.
Progetto ambizioso quello dell’ippovia e senz’altro destinato ad arricchire la già importante offerta turistica del territorio bresciano e camuno in particolare, con un approccio alternativo che ripercorre principalmente secoli di storia attraverso il fittissimo reticolo di antiche vie di comunicazione che per centinaia di anni hanno reso possibili i collegamenti tra il Garda e la Valcamonica.
Il tragitto, attraversando piccoli paesi e nuclei rurali, si snoda tra i più bei panorami gardesani della Valvestino e del lago d’Idro, fino a raggiungere i boschi e i prati d’alta quota.
A livello nazionale sono una miriade gli antichi percorsi che hanno rappresentato, in passato, vie di transito importantissime: erano le vecchie vie consolari, doganali e le strade battute dai pellegrini. Fra queste ultime la più importante è la via Francigena, che partendo dall’Inghilterra attraversa tutta l’Italia passando dalla Francia, portando seco le tracce delle moltitudini di crociati e pellegrini che provenendo dal Nord Europa si recavano a Roma o in Terrasanta. Antichi sentieri costellati da borghi sperduti, castelli e abbazie, oggi ripercorribili a cavallo e rappresentativi di un vero e proprio patrimonio da riscoprire dopo essere stati per secoli in disuso a causa degli inevitabili mutamenti storici e sociali.
Il piano generale, a grandi linee, è “forte di un patrimonio storico-culturale e agro-alimentare di primo piano – spiega l’Assessore Provinciale Ermes Buffoli – e possiede i requisiti per rientrare nelle pianificazioni istituzionali sia locali che europee, attraverso quello sviluppo del territorio raggiunto grazie all’innovazione nell’ambito della gestione territoriale; inoltre nel trattato di Maastricht compare anche la promozione di quella crescita sostenibile del territorio nel rispetto della tutela e della sua stessa valorizzazione che l’ippovia riassume in sé perfettamenteâ€.