Volare senza motore, sulle ali del vento, sfruttando come propulsore le
correnti ascensionali d'aria calda, salire a quote mozzafiato, percorrere
centinaia di chilometri, sorvolare gli scenari incontaminati delle valli
alpine, è un progetto che Fabrizio Giustranti, bergamasco, pilota di
deltaplano dell'associazione Volo Libero Bergamo, ha pianificato per molti anni ed infine realizzato.
Decollato alle 13,45 di sabato dal Monte Farno in Val Gandino insieme a Marco Cereda, i due deltaplanisti raggiungevano subito quote notevoli. La quota è la sola "benzina" del volo libero, quella che permette di percorrere grandi distanze, alla ricerca di nuove correnti ascensionali, dette "termiche", da sfruttare per riguadagnare quella persa nel frattempo, e così via, verso nuove montagne e nuove valli, fino alla meta. La difficoltà maggiore è individuare lungo il percorso quale montagna, cresta o crinale garantisca le condizioni favorevoli per proseguire il volo. Non è cosa da poco.
I due piloti hanno volato sopra la Val Seriana, la Val di Scalve, la Val Camonica per passare in Trentino e sorvolare quella di Sole, D'Ultimo, Venosta, Passiria e raggiungere Vitipeno. Nel frattempo Marco Cereda abbandonava il compagno per atterrare oltre Merano, dopo ben 180 km.
Giustranti, invece, proseguiva caparbio lungo la Val di Vizze per passare in Austria ed atterrava a Wattens, oltre Innsbruck. 210 i chilometri percorsi in sette ore, 40 km/h in media, anche se un deltaplano è veloce fin'oltre i 100 km/h; quota massima 3600 metri, emozioni a non finire.
Giustranti, elettrotecnico di Lallio, 44 anni, sposato con due figlie, vola dal 1985, una passione che assorbe interamente il suo tempo libero, e sogna oggi di raggiungere Monaco di Baviera, oltre 300 km di volo da Bergamo.