Si chiama “Toccando il cielo” il progetto del maresciallo RO (ruolo d’onore) degli alpini Luca Barisonzi, rimasto ferito nella sparatoria che il 18 gennaio 2011 in Afghanistan, a Bala Murghab, costò la vita al caporal maggiore scelto Luca Sanna. Costretto su una sedia a rotelle per una paralisi completa agli arti inferiori e parziale alle braccia, Luca Barisonzi, 24 anni, di Gravellona Lomellina, in provincia di Pavia, da oltre un anno sta preparando l’impresa di salire fino alla capanna Regina Margherita sul Monte Rosa con una speciale carrozzina cingolata.
L’idea era nata dalle conversazioni con l’amico Luca Colli, carabiniere in congedo di Vigevano, sky runner e personal trainer, autore di imprese come la scalata del Monte Bianco e dell’Etna in sole 14 ore e 15 minuti nel 2011. Luca Barisonzi alcuni anni fa si era rivolto a Luca Colli per la preparazione atletica per superare i test per entrare nel corpo degli Alpini. «Quando avevo saputo che era stato ferito, ero andato a trovarlo al Niguarda – racconta Luca Colli – ed era nato il progetto. Luca Barisonzi aveva posto come condizione di non andare su trasportato come un sacco, ma con un mezzo che potesse guidare lui stesso». Il mezzo adatto, un piccolo cingolato con motore elettrico, è stato trovato dopo un anno di ricerche ed è arrivato dagli Stati Uniti ai primi di giugno.
Nel frattempo Luca Barisonzi, nell’ambulatorio di medicina di montagna dell’ospedale di Aosta, si è sottoposto ad un test all’ipossia a riposo, nel quale si simula la quota della capanna Regina Margherita, superandolo con risultati più che positivi e ha continuato la preparazione dell’ascensione. Oltre all’incognita del freddo, rimangono alcuni problemi tecnici che le guide alpine di Alagna stanno risolvendo con Luca Colli.
Luca Barisonzi sarà trasportato in elicottero fino alla capanna Gnifetti, quindi sarà seguito da vicino per assicurare la stabilità del mezzo cingolato e sarà controllato costantemente da un team medico. Inoltre si verificherà la tenuta dei ponti di ghiaccio per l’attraversamento dei crepacci, visto che il peso del cingolato con sopra l’alpino supera i 250 kg e se necessario si provvederà a rinforzarli con binari di metallo. Nell’ultimo tratto il cingolato sarà agganciato a un argano con cavi d’acciaio per superare la ripida pendenza. Ad accompagnare Luca Barisonzi, ci saranno anche alcuni commilitoni dell’VIII reggimento alpino, rappresentanti dell’Associazione nazionale alpini, dell’Associazione nazionale carabinieri, amici e parenti.
La data indicativa dell’ascensione è domenica 27 luglio, ma sarà decisa all’ultimo in base alle condizioni meteo. Per compiere l’impresa sono necessari circa quindici mila euro ed è partita una raccolta fondi sul sito www.toccandoilcielo.wordpress.com e in collaborazione con la “Cooperativa spazio vita Niguarda”, cui saranno destinate le donazioni eccedenti i costi e la carrozzina cingolata dopo l’ascensione al Monte Rosa.