Quale sarà il destino delle 22 Comunità Montane piemontesi? Se lo chiedono probabilmente in molti visto che sono circa 800 mila gli abitanti del Piemonte che vivono in uno dei circa 550 comuni che costituiscono le cosiddette “Terre Alte”. E se lo chiedono sicuramente gli oltre 400 addetti che lavorano nelle attuali 22 Comunità.
La disciplina giuridica delle Comunità Montane in Piemonte era stata recentemente modificate: la Legge Regionale ribadiva come questi enti dovessero porsi come motori dello sviluppo locale, non a caso attribuendogli il ruolo di “Agenzie per lo Sviluppo del Territorio Montano”. Nel Bollettino Ufficiale n. 34 Supplemento ordinario n. 1 del 31 agosto 2009 della Regione Piemonte erano quindi stati individuati 22 nuovi enti, che andavano a sostituire i precedenti. Si erano sollevate già all’epoca non poche polemiche, in quanto le Comunità erano state diminuite nell’ottica della razionalizzazione degli apparati istituzionali, con, in alcuni casi, degli accorpamenti che non sono ancora stati del tutto metabolizzati.
A distanza di pochi anni, il dibattito si riaccende a seguito della proposta di sostituire le attuali Comunità Montane del Piemonte con delle Unioni di Comuni, con un minimo di 3.000 abitanti, che dovrebbe consentire una migliore razionalizzazione di alcuni servizi.
Come si può immaginare, le prese di posizione non sono mancate. L’UNCEM Piemonte (Unione dei Comuni e delle Comunità Montane) ha proposto una petizione che ha visto l’adesione di circa il 70% dei Comuni montani piemontesi (387 per la precisione) e che è stata presentata in Regione.
Nelle prossime settimane si avrà modo di comprendere meglio cosa capiterà; certo è che la situazione è complessa e si inserisce nel quadro normativo nazionale che con la Finanziaria dell' estate 2011 prevede fra l’altro l’accorpamento dei piccoli comuni, condizione abbastanza tipica nei territori di montagna.
Per approfondimenti sulle Comunità Montane, un link nel sito della Regione Piemonte: www.regione.piemonte.it/montagna/comunita/