Una grandissima Francesca Ghelfi conquista il terzo posto dietro ad Andrea Mayr. Cesare Maestri, autore di un’eccezionale rimonta, taglia il traguardo davanti a Eric Muthoni Riungu che chiude il podio maschile.
Ci si aspettava un grandissimo spettacolo, ma l’edizione numero venti del Trofeo Nasego, la prima in World Cup, è andata oltre le aspettative. Petro Mamu e Grayson Murphy vincono e fanno segnare due nuovi record assoluti chiudendo la gara rispettivamente in 1h 33’ 55 e 1h 45’ 56, ma tutti i campioni si sono dati battaglia fino all’ultima salita regalando al pubblico e alla storia del Trofeo un nuovo bellissimo capitolo. Ottime le prestazioni degli italiani Cesare Maestri, secondo al traguardo davanti alla sorpresa di giornata, Eric Muthomi Riungu, e Francesca Ghelfi, finalmente ad una consacrazione internazionale, che guadagna il terzo gradino del podio dietro alla regina del Vertical Andrea Mayr.
Tantissimi i campioni al via di questa prima edizione di World Cup del Trofeo Nasego. Alle 9:30 sulla linea di partenza, nel cuore del centro storico di Casto, ci sono i migliori del ranking mondiale: dall’eritreo Petro Mamu all’italiano Cesare Maestri, dal ceco Marek Chrashina ai keniani di Run2Gether Gikuni Ndungu e Timothy Kimutai Kirui. Tra le donne attesissima la rivincita tra la regina del Vertical, l’austriaca Andrea Mayer, vincitrice del Vertical Nasego ieri, e l’americana Grayson Murphy, ieri seconda, per la prima volta in una competizione europea. A tentare di contendergli lo scettro le keniane Joyce Njeru, la nuova stella della corsa in montagna, prima nel ranking mondiale, e Lucy Murigi, detentrice del record di gara, ma anche l’irlandese Sarah McCormack, campionessa in carica alla Nasego e le italiane Erica e Francesca Ghelfi, chiamate ad una conferma in campo internazionale.
Partono subito forte i favoriti della gara maschile, con un primo gruppetto di 8 formato da Mamu, Maestri, Muthoni Riungu, Kirui, Gikuni Ndungu e Chrascina che si stacca e prende la testa già al passaggio di Alone. Alla Bignottina, a metà percorso, si iniziano già a definire i distacchi: Mamu sembra poter dominare la gara e passa per primo, lasciando a 5 secondi gli inseguitori Kirui, a 14’’ Gikuni Ndungu e a 20’’ Cesare Maestri. L’eritreo ha energie nelle gambe e spinge ancora al passaggio ai Piedi di Nasego, transitando in 1h e 05’. Dietro di lui è battaglia: testa a testa tra Eric Muthoni Riungu, autore di una prestazione inaspettata, e Cesare Maestri, che passano appaiati a 58’’ secondi da Mamu. È sulla salita al Rifugio Nasego che l’italiano tira fuori tutto scavalcando Riungu e portandosi in seconda posizione, ad inseguire un ormai irraggiungibile e quasi alieno Mamu, che passa ancora in testa (1h 16’) in odore di record. All’arrivo a Famea gli occhi sono sul cronometro e l’eritreo taglia il traguardo chiudendo la gara in appena 1h 32 minuti e 55 secondi, oltre 1 minuto in meno del record precedente di Sylvain Cachard.
Si prevede una battaglia serrata anche tra le donne ma Grayson Murphy fa la gara in solitaria, dimostrando la classe e le grandissime capacità atletiche di una campionessa del mondo. Al via ingrana subito la marcia, seguita dalla keniana Joyce Njeru che la tallona al passaggio di Alone. Attardate le inseguitrici guidate da Andrea Mayr, a 22 secondi, e ancora dietro Murigi e Ghelfi. A metà gara la Murphy ha già fatto il vuoto: la Njeru inizia a fare fatica sul tratto di salita fino al passaggio della Bignottina, dove transita con 22 secondi di distacco, davanti alla Mayr, a 1’40’’. La Murphy allunga ancora e si presenta ai piedi della salita al Rifugio Nasego con quasi 1 minuto di distacco dall’austriaca, che nel frattempo ha recuperato secondi preziosi superando la Njeru che perde terreno. Ma l’americana è inarrestabile e già al Rifugio Nasego il suo è un tempo incredibile. Dietro le prime l’italiana Francesca Ghelfi dà vita ad una prestazione da manuale, approfittando delle difficoltà della keniota per attestarsi al terzo posto. Al traguardo di Famea gli occhi increduli sono tutti sul cronometro, che all’arrivo della Murphy si ferma sull’incredibile tempo di 1h 45 minuti e 56 secondi: l’americana alla sua prima partecipazione alla Nasego e per la prima volta in Europa, fa segnare il record femminile del Trofeo con oltre 6 minuti di differenza dal precedente della keniana Lucy Murigi. Un risultato storico che la fa entrare di diritto nella storia della gara.
La Nasego conquista così una dimensione mondiale, con due tempi record da archiviare, un numero mai raggiunto prima di atleti élite italiani ed esteri e un’organizzazione degna delle maggiori competizioni internazionali.