Con partenza abbassata sopra il muro di Sochers, alle ore 11:45 di venerdì 20 dicembre 2019, in Val Gardena ha preso il via il supergigante maschile di Coppa del mondo. Le condizioni meteorologiche sulla pista Saslong sono state molto incerte nel corso della gara, con nubi basse, nebbia, aria molto umida e temperature di pochi gradi sopra lo zero.
Il Super G della Val Gardena si è concluso dopo molte interruzioni per nebbia con la vittoria dell’austriaco Vincent Kriechmayr. Il 28enne ha ottenuto la sua prima vittoria sulla leggendaria Saslong in condizioni di terreno difficile, ma in ottime condizioni di pendenza.
Kriechmayr ha fatto una grande prestazione, soprattutto nella parte bassa, su una pista leggermente accorciata con un tempo di 1.13,84 che l’ha condotto alla sua quinta vittoria in Coppa del Mondo. Dietro l’impeccabile austriaco, al secondo posto si è piazzato lo specialista delle gare in Val Gardena Kjetil Jansrud. Il norvegese, che ha conquistato il suo decimo podio sulla Saslong, è arrivato al traguardo con soli cinque centesimi di secondo dal vincitore della giornata. Nel gradino più basso del podio c’è il tedesco Thomas Dreßen, indietro di 22 centesimi.
Lo svizzero Mauro Caviezel è arrivato quarto, mancando di poco il podio. Alle spalle dello svizzero, Dominik Paris della Val d’Ultimo si è classificato quinto nella gara di casa come miglior italiano. Caviezel e Paris sono stati – insieme a Hannes Reichelt, che è arrivato sesto – gli unici atleti fuori dal podio a mantenere il distacco da Kriechmayr sotto il mezzo secondo.
Oltre a Dominik Paris, c’è stato solo un altro Azzurro, Mattia Casse (15° posto), che ha concluso la gara conquistando punti. Peter Fill (Castelrotto), ancora in difficoltà , resta a mani vuote davanti al suo pubblico senza riuscire a finire la gara a causa di un errore.
Visto che la gara è stata interrotta definitivamente dopo la discesa di 48 atleti, gli altri altoatesini in gara, Alexander Prast e Florian Schieder, che si sarebbero affacciati dal cancelletto di partenza con i pettorali 49 e 61, non sono potuti scendere in pista.
Ecco i commenti dei protagonisti:
Vincent Kriechmayr (1° posto)
Sono felice di come è andata oggi: sono orgoglioso della mia sciata e della mia prestazione. C’è stata tanta attesa, ma sono felice che alla fine si sia riusciti a proseguire con la gara nonostante le interruzioni. Anche per il morale è stato bello vincere questo Super G e poter arrivare motivato alla gara di domani di discesa.
Kjetil Jansrud (2° posto)
Questi problemi con il meteo fanno parte della competizione in uno sport all’aperto. Non sempre si può avere sole e bel tempo. Il comitato organizzatore ha fatto del suo meglio e ha messo in piedi una grande pista. Il mio 2° posto è un ottimo risultato. Sono appena tornato dalle gare negli Stati Uniti e in Canada con una posizione in classifica più bassa di quanto mi aspettassi e, dato che di solito sono veloce, questo mi dice qualcosa sulla forma in cui mi trovo. Ora si tratta solo di rilassare i nervi per prepararsi alla discesa di domani.
Thomas Dreßen (3° posto)
Devono essere stati gli sci veloci del mio service che mi hanno aiutato a sciare così oggi. La neve era bagnata e relativamente lenta, ma mi hanno messo ai piedi degli sci-razzo per essere sicuri di rendermi super veloce. Il Super G non è esattamente la mia disciplina migliore ed è per questo che sono così felice della mia prestazione di oggi. Il ginocchio mi dava ancora fastidio ieri e anche stamattina era un po’ gonfio, ma poi ho provato a sciare in modo rilassato e a divertirmi senza avere idea che stessi andando così veloce. Ho cercato di stare il più possibile accovacciato e ha funzionato. Guardando alcuni atleti davanti a me, ho notato che hanno recuperato dopo l’ultimo tempo intermedio sciando così. Per questo ho pensato di fare lo stesso il più possibile. Per me è molto più facile essere motivato e dare il massimo nella gara vera e propria, mentre in allenamento prendo le misure sciando in modo più sicuro.
Dominik Paris (5° posto)
La gara non è andata male, ma è sempre difficile essere i primi a partire dopo un’interruzione. Ci ho provato, ma a volte non funziona. Le condizioni di solito non sono ottimali per chi parte subito dopo un’interruzione, perché l’acqua, date le temperature più calde, spinge attraverso la neve. Logicamente non è l’ideale, ma è anche difficile sapere quanto questo abbia realmente influito. Sembra che sia la Val Gardena sia il meteo non volessero stare al gioco…