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A dominare la classifica maschile della categoria Elite è stato, per la sesta volta, Hector Leonardo Paez Leon del team MABE ASD che ha chiuso il tracciato lungo e massacrante, con i passi Gardena, Campolongo, Pordoi e Duron da valicare per un totale di 4.500 metri di dislivello, con il tempo di 4:30.52. Alle sue spalle lo svizzero Urs Huber della formazione Team BULLS staccato di circa 4 minuti, e terzo gradino del podio Diego Alfonso Arias Cuervo, compagno di squadra del vincitore nel team MABE ASD in 4:35.31.Â
«Sono molto contento per questa vittoria, la sesta. Oggi non era facile vincere, ma avevo una buona gamba e sono andato via subito sulla prima salita, su un tratto un po’ duro – ha commentato Leonardo Paez, che svela anche un segreto – in realtà non volevo andar una fuga solitaria, ma il terreno era scivoloso e gli avversari, in un certo punto in salita, hanno fatto un’altra traiettoria: da lì ho guadagnato qualche metro e ho tenuto, visto che gli altri si staccavano e così sono andato via da solo».
Come in ogni competizione di lunga distanza, anche alla HERO conta la strategia di gara. «La mia prevedeva di avere un distacco sufficiente per prendere la prima discesa dal passo Gardena un certo vantaggio, e ce l’ho fatta – conclude Leonardo – poi però, nella discesa dal Duron mi sono fidato troppo, e in una curva sono scivolato procurandomi qualche escoriazione al braccio e alla gamba, ma niente di grave, soprattutto perché alla fine ho vinto».
La BMW HERO Südtirol Dolomites è iscritta nel calendario internazionale della UCI Marathon Series, pertanto le donne Elite hanno gareggiato nel percorso di 60 chilometri con 3.200 metri di dislivello che ha visto il successo di Mara Fumagalli, portacolori della squadra A.S.D. EVOLUTION TEAM che ha concluso in 3:54.15 lasciando la piazza d’onore alla finlandese Sini Alusniemi del team Augment Sports in 3:55.40 (nota in patria per aver vinto diverse marathon di sci di fondo); ha completato il podio femminile Katazina Sosna della formazione A.S.D. TORPADO-SÜDTIROL INTERNATIONAL MT che ha fermato il cronometro sul tempo di 3:56.45.
«Ci tenevo tantissimo a vincere la HERO in maglia tricolore e finalmente ce l’ho fatta: per me è una grandissima vittoria e vale quasi come un mondiale – ha commentato Mara Fumagalli appena tagliato il traguardo – rispetto allo scorso anno ho avuto molta più motivazione e sono arrivata ben preparata, la volevo vincere a tutti costi». Un finale in diretta televisiva con il fiato sospeso quando la biker di Lecco ha smesso di pedalare per massaggiarsi la coscia: «Negli ultimi cinque chilometri ho sofferto di crampi, ma a quel punto ho tenuto duro e sono arrivata all’arrivo dove mi aspettava una bandiera italiana offerta dall’organizzazione della Hero».
Sono state ben 219 le donne al via nei due tracciati di HERO: un valore pari a circa il 5% sul totale dei partecipanti, e considerando l’impegno che la gara richiede (la HERO è considerata per rapporto distanza e dislivello la marathon più dura al mondo) è un numero che dimostra come anche il mondo femminile sia attratto da questa manifestazione.
Ai fini puramente statistici, va rilevato che la provincia più rappresentata al via di HERO 2019 è quella di Roma con 180 biker provenienti dalla capitale.