DoloMyths Run è l’evento di skyrunning nato nel 1998 in grado di soddisfare il palato di qualsiasi runner in un unico fine settimana. Dal 15 al 17 luglio a Canazei, località regina della Val di Fassa, in Trentino, i corridori del cielo potranno partecipare a quattro competizioni diverse, per distanza, tipologia e condizione ambientale. Dalla vertical race, alla ultra e alla half, fino alla regina, la storica sky.
Risultati ufficiali:
16.07.2022 – Skyrace
Ancora una volta nei suoi 24 anni di storia la DoloMyths Run Skyrace si è risolta nei 1.750 metri di dislivello in discesa. Nei 12 chilometri, che dai 3.152 metri del Piz Boè si buttano a capofitto verso l’abitato di Canazei (1.450 metri), passando per i ghiaioni dell’incantevole Val Lasties, il trentino di Vermiglio Davide Magnini ha costruito il proprio capolavoro, aggiudicandosi l’edizione 2022 di una delle competizioni di corsa in quota più prestigiose al mondo e valida come tappa delle Golden Trail National Series. Per Magnini si tratta della seconda vittoria dopo quella ottenuta nel 2019 e del terzo podio dopo il secondo posto del 2017. Sorprese al femminile, con l’affermazione della bellunese di Pieve di Cadore Martina Valmassoi, che aveva deciso di preparare al meglio questa DoloMyths Run, ma non si aspettava certo di andare così forte, visto che ha percorso i 22 km del tracciato col tempo di 2h39’05”. Doppia affermazione, dunque, per il team Salomon, in un’edizione che ha visto in gara 700 runner di ben 34 nazioni.
Martina Valmassoi e Davide Magnini, i vincitori – Foto credits Piazzi, Brunel, Merler, Rizzi
Pure Davide Magnini aveva preparato accuratamente la DoloMyths Run Skyrace di quest’anno e non è un caso che venerdì, invece di prendere parte al Vertical Kilometer, abbia deciso di testare nuovamente l’impervia discesa. Pur avendo soli 24 anni, l’esperienza e la strategia gli hanno dato ragione. Decisamente interessante anche la prestazione cronometrica dell’atleta di Vermiglio, visto che ha stabilito il tempo di 2h00’40”, di soli 27 secondi più alto rispetto al record che stabilì nel 2013 Kilian Jornet. Rimanendo in tema di primati, va evidenziato che Magnini non è riuscito ad infrangere il miglior tempo nella discesa dal Piz fino al traguardo per 36 secondi e che la coppia formata da Stian Angermund e Petro Mamu per un solo secondo non ha eguagliato il primato che stabilì sempre Kilian.
Sul podio maschile sono saliti i protagonisti della prima parte di gara di sola ascesa Petro Mamu, eritreo del Team Scarpa, giunto al traguardo a 20 secondi da Magnini, e il trionfatore di dodici mesi fa, il norvegese del team Salomon Stian Angermund, che invece ha chiuso con un gap di 1’51”, cedendo proprio nella discesa dove lo scorso anno aveva costruito il proprio successo.
Distacchi più consistenti nella sfida femminile con Martina Valmassoi trionfatrice, quindi a 3’18” è giunta l’austriaca Stephanie Kroell e subito dietro, a 3’24”, la lucchese della Garfagnana Cecilia Basso.
Davide Magnini – Foto credits Piazzi, Brunel, Merler, Rizzi
La cronaca della gara comincia dall’attacco di Magnini, Angermund e Mamu, capaci di prendere margine sul gruppo appena fuori dall’abitato di Canazei. Poi l’eritreo decide di allungare, ma il norvegese riesce a rimanergli sulle caviglie, mentre il trentino perde leggermente terreno, pensando a gestire le energie per il resto della sfida. Ai 2.239 metri di Passo Pordoi, Petro Mamu e Stian Angermund transitano con 12 secondi su Davide Magnini. Posizioni che non variano al transito a Forcella Pordoi (2.829 metri) dopo l’impegnativa ascesa con le inversioni su pietre e ghiaia. L’africano fa registrare il tempo di 58’59”, a soli 6 secondi lo scandinavo e a 22 secondi il vermigliano. Quarto alla Forcella Daniel Pattis, seguito da Roberto Delorenzi, Luca Del Pero, Mattia Gianola e Stefano Gardener.
La fatiche in salita non sono però ancora concluse. Al passaggio nel punto più alto della gara, ai 3.152 metri del Piz Boè, Angermund e Mamu giungono con l’identico tempo di 1h16’01 e per il norvegese è addirittura primato personale in salita, visto che è di 50 secondi inferiore a quello che ha stabilito lo scorso anno. Magnini giunge dopo 27 secondi, Pattis dopo 2 minuti, quindi sfilano Delorenzi, Del Pero, Gianola e Gardener.
Da questo momento la DoloMyths Run Skyrace volta pagina. Magnini mette il turbo e ritrova la gamba giusta in discesa, dopo aver sofferto più del previsto in salita. Sulle ripide scale alla base del Piz Boè il trentino aggancia subito Mamu e all’inizio della Val Lasties supera anche Angermund. Per Magnini si conclude una straordinaria rimonta, che può coronare solamente con un’altra maestosa seconda parte, tutta all’attacco, grazie alla quale taglia il traguardo a braccia alzate. In Val Lasties accade poi che Angermund cede e viene superato da Mamu, il quale sale sul secondo gradino del podio.
La classifica maschile vede dunque Magnini primo col tempo di 2h00’40”, seguito a 20 secondi da Mamu, a 1’51” da Angermund, quarto a 5’10” il premanese Mattia Gianola, a 5’40” lo svizzero Roberto Delorenzi, ed ancora a 5’47” Luca Del Pero, a 6’06” Lorenzo Beltrami, che ha stabilito il terzo miglior tempo in discesa. Ed ancora Mattia Bertoncini, il secondo trentino, ovvero il fiemmese Daniele Felicetti, il valtellinese Claudio Muller e il teserano, d’inverno apprezzato fondista, Stefano Gardener. Primo fassano Cesare Sottsass, 37°.
Martina Valmassoi – Foto credits Piazzi, Brunel, Merler, Rizzi
La sfida al femminile ha visto partire subito forte Martina Valmassoi, che a Forcella Pordoi transita con 1’38” di vantaggio sull’inglese Catriona Graves e 2’44” sulla toscana Cecilia Basso, quindi Jessi Pardin, Fabiola Conti e l’austriaca Stephanie Kroell. Posizioni confermate anche al Piz Boè, dove però la Conti supera la Basso. Si definisce tutto in discesa, con la Valmassoi che gestisce il vantaggio e chiude la gara sul traguardo di Canazei con il tempo di 2h39’05”, precedendo di 3’18” l’austriaca, che in discesa stabilisce il miglior crono assoluto, recuperando quattro posizioni. Terza è Cecilia Basso a 3’24” poco distante dall’austriaca, quindi ecco Fabiola Conti a 6’40”, la francese Jessica Pardin a 9’10”, l’inglese Catriona Graves a 14’06”, in difficoltà nel tratto in discesa.
Al termine della skyrace è stata definitiva anche la classifica della super combinata, ovvero di chi ha partecipato a tre gare in tre giorni: primo Efrem Delugan, secondo Michele Fedel e terzo Cosma Verra. Infine il premio Perathoner, assegnato a chi ha ottnenuto i migliori risultati nella scialpinistica Sellaronda Marathon e nella Skyrace, è stato vinto da Magnini e Valmassoi.
16.07.2022 – Ultra e Half
Una decima edizione della DoloMytys Run Ultra e Half all’insegna dei volti nuovi, quella che ha animato l’alba e la mattinata delle quattro valli ladine Badia, Livinallongo, Fassa e Gardena. In tutte e quattro le competizioni in programma si sono iscritti nomi nuovi nell’albo d’oro e in particolar modo nella sfida più attesa, la Sellaronda Ultra marathon di 61,5 km e un dislivello positivo di 3.680 metri, dove ha trionfato in maniera perentoria l’altoatesino di Avelengo Andreas Reiterer, mentre la più veloce nella sfida al femminile è stata la valtellinese Elisa Desco. Nella Half successi trentini per il pinetano che vive a Calceranica Michele Fedel e per la perginese con residenza sull’altopiano della Vigolana Giulia Marchesoni. Per quanto concerne gli iscritti sono stati 235 per la Ultra, 188 per la Half.
Andreas Reiterer – Foto credits Brunel, Merler, Rizzi
Decisamente segna di rilievo la prestazione del 29enne Andreas Reiterer, favorito della vigilia, e capace di confermare il proprio eccellente livello tecnico, grazie ad una prova in gestione nella prima parte e sfrontata dopo il giro di boa. Subito dopo lo start, dato alle 5 del mattino da Corvara, nella prima salita verso i 2.192 metri del Boè, si è formato un gruppo di tre atleti, con il vivace bresciano Diego Angella a fare il ritmo, seguito appunto da Reiterer e dal valdostano David Cheraz del Team Salomon. Ad una ventina di secondi il gardenese Georg Piazza. Non sono cambiate le posizioni nel transito di Arabba, mentre nell’impegnativa ascesa verso Porta Vescovo, a quota 2.373 metri, la coppia formata da Reiterer e Cheraz è riuscita a guadagnare una ventina di secondi su Angella e Piazza.
Podio femminile Half – Foto credits Brunel, Merler, Rizzi
Nella discesa verso Canazei, dopo il Passo Pordoi si sono consolidate le posizioni di vertice, con distacchi significativi. Reiterer davanti a tutti, seguito da Cheraz, quindi da Piazza capace di superare Angella. Ai transiti di Passo Sella e di Selva di Val Gardena il copione rimane identico, piuttosto si incrementano i distacchi fra il poker di runner di testa. In cima all’ultima ascesa di giornata, nei pressi del rifugio Puez Reiterer, è transitato con un vantaggio di oltre 18 minuti sugli avversari, ma alle sue spalle il grintoso gardenese Georg Piazza ha estratto tutte le ultime energie, riuscendo ad agguantare e superare Davide Cheraz.
Podio maschile Ultra – Foto credits Brunel, Merler, Rizzi
Sul traguardo di Corvara ha dunque trionfato il favorito Andreas Reiterer del Team Asis con il tempo finale di 6h18’26”, ottima prestazione rispetto al passato, considerando il chilometraggio allungato di 2 km e il dislivello di oltre 100 metri. Argento per Georg Piazza, per la sesta volta sul podio in questa gara, con un ritardo di 22”09, quindi terzo è il valdostano Davide Cheraz a 26’59” al suo terzo podio nel Sellaronda. Quarto Diego Angella a 46’52”, quindi troviamo il danese Anders Aagaard Hansen a 57’09” e i due italiani Paul Willeit e Simone Vigolo.
Distacchi importanti, invece, nella competizione al femminile, vinta da Elisa Desco del Team Scarpa, davanti dal primo all’ultimo chilometro, concentrata nel gestire le energie, soprattutto nell’interminabile ultima salita della Vallunga. La valtelinese ha chiuso con il tempo di 8h11’59”, dodicesima prestazione assoluta, riuscendo a precedere di 38’57” la nepalese Mira Rai, al via con qualche acciacco fisico. Terza piazza poi per la slovena Tajda Knafelj ad oltre un ora e 19 minuti.
Podio maschile Haqlf – Foto credits Brunel, Merler, Rizzi
Sorprese dunque anche nella half, di 27,6 km e con 1.624 metri di dislivello con partenza da Canazei e arrivo a Corvara. In campo maschile giornata speciale per Michele Fedel, alla sua prima affermazione in assoluto in un evento di corsa in quota, con il tempo di 2h58’20”, capace di superare nell’ultima salita il catalano Marc Traserra, giunto poi al traguardo 4 minuti più tardi. Per Fedel davvero una grande prestazione, considerando che venerdì aveva partecipato al vertical e domenica indosserà il pettorale anche alla skyrace. Terzo Thomas Guadagnini. Al femminile gradino più alto del podio per Giulia Marchesoni col tempo di 3h27’
15.07.2022 – Vertical Kilometer
È stato un DoloMyths Vertical Kilometer all’insegna dei colpi di scena, l’edizione numero 15, che oggi a Canazei ha animato il percorso di 2.400 metri con 1.015 di dislivello. A vincere sono stati lo sloveno Luka Kovacic del Team Dynafit Red Bull e la francese Jessica Pardin del Team La Sportiva, con tempi lontani dai record, anche per le elevate temperature. Per Kovacic si tratta della seconda affermazione in questa gara, dopo il successo del 2020, particolarmente sofferta, perché giunta dopo un interminabile testa a testa con l’altoatesino di Ortisei Alex Oberbacher, mentre per la Pardin è il primo trionfo sui pendii della Val di Fassa alla sua seconda partecipazione. Entrambi sognavano il podio alla vigilia, ma non si aspettavano di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro.
Luka Kovacic in azione – Foto credits Brunel, Merler, Rizzi
È però successo che il favorito e vincitore di tre edizioni Davide Magnini ha deciso all’ultimo momento di non presentarsi al via per preparare al meglio la sky di domenica e la svizzera Victoria Kreuzer non è riuscita ad esprimersi sui tempi delle passate edizioni, avendo trionfato in ben tre occasioni, anche a causa del fatto che è dovuta rimanere ferma per tre settimane a causa del Covid-19, tornando in attività solo pochi giorni fa.
Il podio maschile – Foto credits Brunel, Merler, Rizzi
Al termine dell’impegnativa sfida, che ha visto 120 atleti di 14 nazioni partire dai 1.465 metri della località Ciasates ad Alba di Canazei, transitando poi a Pian de La Mandries (1.550 metri), ai 2.150 metri di quota della Val de Caracoi, quindi ai 2.350 metri del spettacolare passaggio in So Forcella, per giungere al traguardo in località Spiz di Crepa Neigra a 2.465 metri, Luka Kovacic e Alex Oberbacher sono arrivati praticamente appaiati. Si sono marcati stretti dal primo all’ultimo metro di gara. Il gardenese ha provato ad allungare poco dopo la forcella, ma lo sloveno ha prontamente risposto e nel finale è riuscito a scattare a pochi metri dal traguardo, fermando il cronometro sul tempo di 34’10”, una prestazione lontana dal record di Philip Goetsch del 2016 (31’37”).
Il distacco da Oberbacher alla fine è risultato di soli 3 secondi, un’inezia considerando la verticalità e la difficoltà del percorso. Sul terzo gradino del podio è salito un altro altoatesino, ovvero l’alfiere del team La Sportiva Armin Larch di Martena, in Val Ridanna, che ha concluso con 25 secondi di ritardo dal dominatore di giornata. Seguono poi in classifica a 56 secondi lo svizzero Roberto Delorenzi, quindi a 2’10” il bormino Claudio Muller, a 3’16” il pinetano Marco Facchinelli e a 4’14” Klaus Gartner.
Il podio femminile – Foto credits Brunel, Merler, Rizzi
Il riscontro cronometrico della vincitrice Jessica Pardin, che nella vita fa l’ostetrica nel suo luogo di residenza, Arêches-Beaufor, è risultato di 40’42”, oltre 3 minuti più elevato rispetto al record di Axelle Mollaret stabilito nel 2017, ma ampiamente sufficiente per godersi la vittoria finale. Il gap sulla svizzera del Team Adidas Victoria Kreuzer è risultato di 1’39”, mentre in terza posizione è giunta la slovena Mojca Koligar, sul podio come dodici mesi fa, con un ritardo di 2’48” dalla trionfatrice. Seguono in classifica un lotto di italiane, quali Carlotta Uber a 4’06”, Elisabetta Broseghini a 4’17”, Fabiola Conti a 5’45 e Martina Cumerlato a 6’05”. Affermazione slovena anche nella categoria junior, dove ha trionfato Maj Pritrznik, con il 23° tempo assoluto: 43’47”.