Chris Sharma, “Monkey boy” (ragazzo scimmia), come lo hanno definito i media specializzati americani, ha entusiasmato la platea dell'auditorium Santa Chiara di Trento. Nell'ambito del 57° Trento Film Festival, nel corso di una serata dedicata all'arrampicata sportiva, vissuta, in diverse zone del mondo, dall'enfant prodige del momento. Un arrampicatore forte, un talento fuori dal comune, che, nella pratica di questa disciplina sportiva, cerca divertimento, spensieratezza e che sta lontano dal mondo delle competizioni.
28 anni, nativo di Santa Cruz, California, Chris Sharma è un vero e proprio cercatore e realizzatore di progetti d'arrampicata. Il suo stile di vita? Cerca una parete, disegna un progetto di via e poi trascorre ore e ore sulla stessa verticale, finchè, come dice lui, non riesce a liberarla, ovvero a concluderla. E' nel 2001 che Sharma conquista la via d’arrampicata più difficile al mondo: “Realization” a Ceuse in Francia, con l’incredibile grado di 5.15a/9a+. Per non parlare poi dell’ascesa su “La Rambla”, via spagnola a Siurana di grado 9°+.
Nel corso della serata alpinistica al Santa Chiara, gremito in ogni ordine di posti, Chris ci ha portati a spasso per il pianeta, alla scoperta di siti d'arrampicata di inimmaginabile bellezza: dalle coste delle isole Baleari, alla California, e poi Canada, Francia, Cina.
La sua tecnica, il suo estro si esprimono in particolare in due specialità: il boulder e il “deep water soloing”, l’arrampicata senza assicurazione su spettacolari scogliere, sotto le quali l’acqua diventa la rete di sicurezza.
Qualcuno gli ha chiesto se ha progetti d'arrampicata in Italia: "Per il momento no, è la prima volta che vengo qui, perchè è la prima volta che mi invitano. Ora ho solo voglia di tornare in Spagna, a casa mia, per riposare. Ma forse, un giorno, tornerò in Italia per arrampicare".