Un fine settimana all'insegna dell'arte… a Chiavenna (So) e dintorni. La cittadina della Valchiavenna, più spesso conosciuta come luogo di passaggio verso le piste di sci di Madesimo e di St. Moritz, è infatti uno dei più bei segreti delle Alpi.
Proprio la posizione strategica lungo le vie di comunicazione dal Mediterraneo all'Europa centrale ha fatto di Chiavenna una cittadina ricca di monumenti e attrazioni per gli amanti dell'arte, della cultura e della storia. E per dormire si può scgeliere la romantica ed economica soluzione dei bed & breakfast, spesso ricavati in dimore di charme. Il centro storico di Chiavenna è ricco di palazzi nobiliari, piazzette, chiese e musei. Da non perdere una visita alla Colleggiata di San Lorenzo (fondata nel V secolo ma con architettura prevalentemente seicentesca), al battistero, con un pregevole fonte battesimale di scuola romanica, e all'attiguo Museo del Tesoro (ingresso 3,10 euro). Oltre a un vasto corredo di paramenti e arredi sacri, quali croci astìli in rame, una serie di calici e un rarissimo codice musicale dell'XI secolo, si può vedere la "Pace di Chiavenna" coperta di evangeliario del XII secolo in oro sbalzato, gemme, perle e smalti, capolavoro dell'oreficeria medioevale. Secondo la tradizione sarebbe stata donata a Chiavenna da un vescovo tedesco o francese: forse da Cristiano di Magonza che nel 1176 accompagnò il Barbarossa a Chiavenna. Al Tesoro sono inoltre esposti alcuni dipinti su tela, eseguiti dal Cinque al Settecento.
Un altro palazzo assolutamente da visitare è quello dei Vertemate-Franchi (ingresso 6 euro), nella vicina Piuro. Edificato presumibilmente nella seconda metà del 1500 dai fratelli Luigi e Guglielmo Vertemate Franchi, è costituito da un elegante palazzo signorile dai prevalenti caratteri cinquecenteschi, cui sono annessi in un contiguo recinto, i rustici legati alla conduzione del fondo agricolo circostante: la casa del custode, il torchio, la cantina, le stalle, la ghiacciaia. Grazie alla posizione climaticamente privilegiata, si è potuto dar luogo, oltre al vigneto per la produzione del Bianco Palazzo Vertemate Franchi, al frutteto dominato da un'esedra monumentale, all'orto, al giardino all'italiana con peschiera in pietra locale, nel versante a valle del palazzo, e al castagneto nel versante o monte. Stupendi gli affreschi, in parte attribuiti ai fratelli Campi.
Altre visite interessanti sono quelle al mulino della Bottonera, fondato nel 1867 e in perfetto stato, al parco botanico-archeologico del Paradiso, poco sopra il centro di Chiavenna, e alle spettacolari cascate dell'Acquafraggia, in località Borgonovo, già descritte da Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico ("Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere…".).
Gastronomia: i crotti
Sono cantine naturali formatesi sotto i massi di antiche frane da cui spira il "sorel", una corrente d'aria a temperatura costante, fresca d'estate e tiepida d'inverno, che rende l'ambiente ideale per la maturazione del vino e la stagionatura di salumi ed insaccati. Oggi sono stati trasformati in ristoranti rustici, dalla cucina genuina, dove mangiare i pizzoccheri chiavennaschi (una sorta di gnocchetti), salumi, carne e patate cotte sulla pietra ollare.
Curiosità: la birra della Valchiavenna
Tra il 1820 e il '30, insieme a cotonifici e ovattifici che segnano la nascita dell'industria locale, sorgono a Chiavenna le prime fabbriche di birra.
Nel periodo in cui la Valchiavenna faceva parte del regno Lombardo -Veneto sotto l'Austria, i maestri austriaci furono invogliati ad aprire le loro fabbriche in zona grazie all'acqua e all'aria buona ma anche grazie ai noti crotti, eccellenti frigoriferi per la maturazione della birra. Nel 1844 le fabbriche di birra a Chiavenna erano quattro, e producevano 390 ettolitri di birra; pochi anni dopo aumentarono a nove e producevano il 20% della birra nazionale. Oggi è rimasto solo il Birrificio Spluga di Gordona (tel. 0343.41397), "locale museo" per rivivere due secoli della tradizione brassicola locale e produce un'ottima birra artigianale.