Il film “Erhard Loretan, Respirer l'odeur du ciel” di Benoit Aymon soddisfa pubblico e giuria del XVI Cervino Cinemountain, vincendo il Grand Prix des Festivals-Conseil de la Vallée e il premio del pubblico, quest’ultimo ex aequo con “Messner, il film”.
La sedicesima edizione del Cervino Cinemountain si è chiusa sabato 3 agosto alle 21 con la cerimonia di premiazione. Il film “Erhard Loretan, Respirer l'odeur du ciel” di Benoit Aymon (Svizzera, 2011, 52 minuti) vincitore del Grand Prix des Festivals-Conseil de la Vallée, è un omaggio al fuoriclasse svizzero, secondo uomo al mondo (dopo Messner) a scalare tutti gli Ottomila senza ossigeno, morto nel 2011 a 52 anni, in un incidente sulle Alpi bernesi. «Un alpinista – secondo la giuria – che ha sviluppato un nuovo modo creativo di scalare l'Himalaya. Un'artista dell'altitudine, ma soprattutto un essere umano che si è confrontato con i suoi limiti e con la responsabilità di scegliere in montagna come nella vita». Attraverso interviste agli amici e ai compagni di cordata, spezzoni di vecchi documentari e dei film girati da Pierre-Antoine Hiroz e Romolo Nottaris, Benoit Aymon ricostruisce la vicenda umana e alpinistica di Erhard Loretan.
Il premio CAI è stato assegnato ai polacchi Marek Klosowicz e Wojciech Slota per “Art of Freedom” che, come recita la motivazione della giuria, «contestualizza l'alpinismo in uno spaccato del Ventesimo secolo: nel regime che in Polonia rende dopo la Seconda Guerra Mondiale i confini del paese quasi invalicabili, l'alpinismo diventa per un'intera generazione uno degli strumenti possibili per uscire dal paese fisicamente e culturalmente, una delle possibilità di visibilità internazionale e di riscatto per uomini e donne come Wanda Rutkiewicz, Jerzy Kukuczka, Wojtek Kurtyka».
Il premio Vie de Montagne è stato attribuito a “North of the Sun” della norvegese Inge Wegge, «film di formazione che accompagna i personaggi in un viaggio di scoperta di un rapporto di consapevolezza e responsabilità verso la natura». Il premio SONY alla Fotografia è stato assegnato a “Expedition to the End of the World” di Daniel Dencik (Danimarca, 2013, 89 minuti), «film di esplorazione che unisce la tradizione del cinema scientifico con il cinema delle grandi narrazioni».
Oltre ai premi annunciati la giuria, composta da Claudia Giannetto e Micol Cossali e presieduta da Darius Zaluski – ha assegnato due menzioni speciali a “The Tundra Book” di Aleksei Vakhrushev (Russia, 2011, 60 minuti) e “Schnee” di August Pflugfelder (Germania, 2012 73 minuti).
La serata è proseguita con la proiezione de “Il turno di notte lo fanno le stelle” e l’incontro con Elena Negriolli e Aurelio Laino, autori del documentario “Conversazioni all’aria aperta” e con Giovanni Spitale, testimonial dell’Associazione donatori di midollo osseo. Girato sulle montagne trentine, il documentario, che ha vinto il premio “città di Imola” all’ultimo Filmfestival di Trento, rappresenta una fonte di divulgazione e consapevolezza sul tema della donazione degli organi. Lo scrittore Erri de Luca è il filo conduttore di una serie di incontri con i protagonisti, tra i quali Nastassjia Kinski ed Enrico Loverso, nelle pause di lavorazione del cortometraggio “Il turno di notte lo fanno le stelle” di Edoardo Ponti, Pietro Dal Pra, scalatore, donatore di midollo osseo e testimonial dell’iniziativa “climbin for life”, e gli alpinisti Nives Meroi e Romano Benet.
Nella foto, Erhard Loretan