A Governador Valadares, in Brasile, si sono conclusi i Campionati Mondiali di parapendio con la presenza, superiore ad ogni previsione, di 150 piloti in rappresentanza di 42 nazioni; 32 le donne in gara. Tempo quanto mai clemente, dieci le manche disputate in 12 giorni, percorsi tra i 52 ed i 76 km: questi i numeri del mondiale incorniciato in uno splendido scenario montano.
La manifestazione è stata dominata dai piloti europei, tanto che Svizzera, Germania e Repubblica Ceca hanno occupato il podio, seguite da Austria ed Italia. Il titolo individuale è andato allo svizzero Steve Cox ed in campo femminile, per la seconda volta, alla danese Louise Crandal.
In mezzo a tanta ed agguerrita concorrenza la nazionale italiana, Campione d’Europa in carica, si è comportata dignitosamente, tenendo in considerazione alcuni imprevisti che hanno sicuramento giocato a sfavore degli azzurri, come l’uscita di scena di Marco Littamé (Torino) a causa di un banale e deprecabile incidente durante i primi giorni di gara. Al termine il trentino Luca Donini, già campione del mondo nel 2001, si è classificato al settimo posto dopo aver tenacemente difeso il quarto per oltre una settimana; mentre Rosanna Scannagatta (Vicenza) si è classificata ottava nel settore femminile.
A Bassano (Vicenza) invece, nonostante le incertezze del tempo, ha potuto avere luogo il Trofeo Montegrappa, appuntamento tradizionale del volo libero.
La gara è stata dominata dai piloti veneti, precisamente da Loris Berta di Zané (Vicenza), primo davanti a Federico Nevastro di Padova e Gianni De Zaiacomo di Agordo (Belluno). Oltre 100 i piloti in gara che hanno effettuato due voli, il più lungo di 62 km, raggiungendo spesso quote considerevoli.
fonte: Gustavo Vitali, ufficio stampa Fivl
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