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Valadas Occitanas

Una pagina dedicata alla minoranza linguistica occitana e agli occitani del Piemonte.


Atlante Occitano

L'obiettivo principale è quello di fornire delle informazioni semplici, ma allo stesso tempo complete, sull'Occitania, cercando di soddisfare le curiosità sia di chi in questa terra abita, ma magari non ha avuto l'occasione per approfondirne la storia e la cultura, sia di chi ha "incontrato" l'Occitania e vuole saperne di più, avere un inquadramento geografico, storico, etnografico. Si potrebbe riassumere nello slogan "per orientarsi fra geografia, storia, uomini, passioni e realtà dello spazio occitano".

La Coppia, La Montagna, L’orgoglio Occitano

Ci sono tre ingredienti fondamentali in questa raccolta di ritratti alpini: la coppia, la montagna, l'orgoglio occitano. Come tali vanno letti e apprezzati, nella loro interdipendenza, un po' come nel gioco della pietra, della carta e delle forbici dove ogni elemento va abbinato all'altro, in un accostamento delicato e complesso, per evitare che le forbici taglino la carta, o la pietra rompa le forbici, o la carta soffochi la pietra.

Convivéncia d’Occitània:L’arte di vivere insieme in armonia

Nel segno dell'Anno Europeo delle pari opportunità per tutti, la Chambra d'Oc ha progettato un evento:  Convivéncia d'Occitània.  La manifestazione,  patrocinata dalla Regione Piemonte, dalle Provincie di Cuneo e Torino, dall'Atl di Cuneo, dal Comune di Cuneo, dall'Uncem Delegazione Piemontese,  è denso di proposte con l’intento di  accompagnare  il pubblico  in una riflessione forte sui temi della "convivéncia", del radicamento e della nuova abitabilità della montagna.

La Chausia de Luigi Pirandello

Me lo veo encà aquí, embe sa vièsta grisa e lo vielh chapèl estench, tot eschancat, que la testèta secha lhi seria esfonzaa dedins entiera entiera, se las aurelhas l'auguesson ren tengut: e totun lhi retombava anant sus la frònt, fins ai parpelhons: parelh que lo pichòt morre ossut, angolós semelhava taquesse da aquel naset becarut, da aucèl predaire, que rendia tant característica sa figura. S'esforçava continuament de tenir las labras al metz d'las dents, coma per mòrder, chastiar e estremar un grinhet talhent, qu'avia totjorn; mas l'esfòrç en part era van, perque aquel grinhet, ren polent salhir per las labras parelh empresonaas, lhi escapava per lhi uelhs, pus furb e malin de derant.

La Scelta di Luigi Pirandello

Me lo vedo ancora innanzi vestito squallidamente di grigio, con un vecchio cappello stinto e tutto sbertucciato, in cui la testa secchissima sarebbe sprofondata intera intera, se non fosse stato per le orecchie che reggevano le tese: vi sprofondava tutta la fronte però, con le sopracciglia; così che la piccola faccia ossuta, angolosa pareva cominciasse da quel nasetto a becco e sfrogiato, da uccel ciuffagno, che rendeva così caratteristica la sua fisonomia. Si sforzava di tener continuamente tra i denti le labbra, come per mordere, castigare e nascondere un risolino tagliente, che gli era proprio; ma lo sforzo in parte era vano, perché questo risolino non potendo per le labbra così imprigionate, gli scappava per gli occhi, più arguto e beffardo che mai.
Era il mio ajo e si chiamava Pinzone.

Alpi365 Expo

"La sensibilità della Regione , ha inteso comunicare un'immagine il più completa e aggiornata di questo universo culturale, nel rispetto della peculiarità di ciascuna lingua" dichiara l'Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Gianni Oliva.
E così per la prima volta le lingue storiche del Piemonte hanno potuto fruire di uno spazio adeguato per presentare la ricerca scientifica, la musica, la produzione editoriale, i progetti di valorizzazione del territorio, video e internet, il progetto in PodCast di radio tv web.

Eveline di James Joice

Setaa a la fenèstra gachava lo sera envaïr l’alea. Tenia la tèsta pojaa a las tendinas e sentia dins las nàrias l’odor de cretona possieirosa. Era guichia.
Gaire de gent per la via. Passet lo vesin de la darriera maison al fons que tornava. Sentet lhi siei pas ressonar sal marchapè de ciment, puei cricassear sal sentier de cenre derant a las maisons nòvas de color ros.
Un viatge lhi avia un champ ailen ente lor se demoravon tuchi lhi sera embe lhi autri joves dal quartier. Puei l’avia chatat un tal de Belfast e lhi avia bastit de maisons; ren de pichòtas maisons escuras coma las lors, mas de graciosas maisons en mons dal cubèrt lusent. Tuchi lhi joves de l’alea avion ariat en aquel champ: lhi Devine, lhi Water, lhi Dunn, lo pichòt Keogh lo sòp e ilhe embe si fraires e sas sòrres.

Eveline di James Joice

Seduta alla finestra guardava la sera invadere il viale. Teneva la testa appoggiata contro le tendine e sentiva nelle narici l’odore della cretonne polverosa. Era stanca.
Poca gente per strada. Passò l’inquilino della casa di fondo che rientrava. Lei ne sentì i passi risuonare sul marciapiede di cemento, poi scricchiolare sul sentiero di cenere dinanzi alle nuove case di color rosso. In passato c’era un campo laggiù dove loro giocavano ogni sera con gli altri ragazzi del quartiere. Poi l’aveva comprato un tale di Belfast e ci aveva costruito delle case; non piccole case nere come le loro, ma vivaci case in mattoni, dal tetto lucente. Tutti i ragazzi del viale avevano giocato in quel campo: i Devine, i Water, i Dunn, il piccolo Kéogh lo zoppo e lei coi fratelli e le sorelle.

12 Agosto la Festa del Tomin di Melle

Melle: comune situato nella media Val Varaita (683 m slm) in Provincia di Cuneo, con i suoi 454 abitanti. è uno dei 120 paesi di lingua e cultura occitana del Piemonte. E’ collegato con l’Occitania d’oltralpe attraverso il Colle dell’Agnello, un colle che raggiunge i 2740 mt., attraversando il quale si giunge nel Queyras. La sua borgata principale è quella di Comba, esempio di insediamento a struttura chiusa, a scopo difensivo. Anticamente faceva parte delle terre dei marchesi di Saluzzo, in lotta con i vicini centri di Brossasco e di Venasca per la supremazia economica.

Vivere la Montagna

Vivere la Montagna

Quando le strade non erano ancora asfaltate, alla borgata della Vilò a fianco di ogni viottolo, viuzza o piazzetta cresceva una bella erbetta fina, talmente rasata da formare un bel tappeto compatto. Nel mese di maggio, dappertutto alla Vilò come in tutto il villaggio, appena dopo il sonnellino pomeridiano o la sera prima di cena… risuonava nell'aria un suono ritmato, tin tin tin. Non un colpo lontano dall'altro, proveniva da tutte le parti sopra e sotto tin tin tin…

Dançar Occitan

E' un evento proposto nel segno della "Convivéncia" e si svolge sabato 7 luglio a Saluzzo, in piazza Cavour, con 10 re di "No stop", dalle 17 del pèomeriggio alle 2 di notte, nel segno dei balli occitani

La lingua e la poesia Occitana in Dante Alighieri

La Bandiera occitana a Venezia

Al tempo dei trovatori nel XII secolo una cultura di "convivéncia" si espande in Europa ed è portatrice di un forte messaggio di pace. Oggi, in continuazione di quello spirito, anche la bandiera occitana si pone come un simbolo di unione tra i popoli.

La lingua e la poesia Occitana in Dante Alighieri

Bandiere e Minoranze Linguistiche

Martedì 19 giugno 2007 sarà una data importante per le minoranze linguistiche del Piemonte. I 68 Comuni che hanno aderito all'iniziativa di elaborare una proposta di Legge che regolamenti l'esposizione delle bandiere ( Italiana, Europea, Regionale e della Minoranza Linguistica) sui Municipi

FIN D’AVOST di Cesare Pavese

FIN D’AVOST di Cesare Pavese

Una nuech d'avost, d'aquelas agitaa da un'aura tebla e tempestosa, chaminàvem sus lo marchapè en esitant e en eschambiant gaires paraulas. L'aura que de tant en tant nos acareçava, m'emprimet sus las jautas e sus la bocha una bufaa odorosa, puei contuniet si revolums entre las fuelhas já sechas de l'alea. Aüra, sai ren s'aquela alor sentesse de frema o de fuelhas estivas, mas lo còr me desbordet a l'improvís, tan que me fermero.

FIN D’AVOST di Cesare Pavese

FINE D’AGOSTO di Cesare Pavese

Una notte di agosto, di quelle agitate da un vento tiepido e tempestoso, camminavamo sul marciapiede indugiando e scambiando rade parole. Il vento che ci faceva carezze improvvise, m'impresse su guance e labbra un'ondata odorosa, poi continuò i suoi mulinelli tra le foglie già secche del viale. Ora, non so se quel tepore sapesse di donna o di foglie estive, ma il cuore mi traboccò improvvisamente, tanto che mi fermai.

L’Encharna

LA RAMÀ, gruppo musicale delle Valli occitane nato tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004, è composto da quattro giovani: Simone Lombardo (val Maira), flauti – ghironda – cornamuse, Davide Meliga, organetto – fisarmonica, Mattia Faletto con chitarra e violino e Piero Nuvoloni Bonet (val Vermenagna) alle percussioni.

La lingua e la poesia Occitana in Dante Alighieri

Le bandiere diventano simbolo dell’identità linguistica

Nel 2004 il sindaco di Ostana Giacomo Lombardo, piccolo Comune occitano in Val Po ai piedi del Monviso, ebbe l’idea di coinvolgere i  Comuni dei territori di minoranza linguistica storica occitana, franco-provenzale e walser della Regione Piemonte per la presentazione di una proposta di legge che regolamentasse l'esposizione delle bandiere ( Italiana, Europea, Regionale e della Minoranza Linguistica) sui Municipi.

LA VINHA de Cesare Pavese

Una vinha que rampinha l'eschina d'un còl fins a intrar dins lo cèl, es una vista familiara, e pura las cortinas di filars semblas e profondas
pareisson una pòrta màgica. Dessot las vis es tèrra rossa eissartaa, las fuelhas estremon de tesòrs, e al delai de las fuelhas lhi a lo cèl. Es un cèl totjorn tenre e maür, ente mancon ren – tesòr e vinha decò lor – las nèblas densas de setembre. Tot aquò es familiar e luenh dins lo temp – infantil, per la far corta, mas destorba chasque bòt, esquasi foguesse un mond.

LA VIGNA di Cesare Pavese

Una vigna che sale sul dorso di un colle fino a incidersi nel cielo, è una vista familiare, eppure le cortine dei filari semplici e profonde appaiono una porta magica. Sotto le viti è terra rossa dissodata, le foglie nascondono tesori, e di là dalle foglie sta il cielo. È un cielo sempre tenero e maturo, dove non mancano – tesoro e vigna anch'esse – le nubi sode di settembre. Tutto ciò è familiare e remoto – infantile, a dirla breve, ma scuote ogni volta, quasi fosse un mondo.