Si è tenuto lo scorso 5 maggio 2013 a Bolzano il secondo Forum Quo Climbis?, evento che riunisce alpinisti di fama internazione, giornalisti e addetti ai lavori, promosso dall'alpinista Reinhold Messner e organizzato dal Messner Mountain Museum, dal Trento Film Festival e Kiku, International Mountain Summit (IMS) di Bressanone.
L'argomento del secondo Forum Quo Climbis? è stato "Life after survival", la vita dopo la sopravvivenza, la vita, insomma, del dopo carriera.
Ha aperto l'incontro il giornalista Sandro Filippini con la lettura del discorso del neo ministro per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, Josefa Idem.
Hanno animato il dibattito l'alpinista e il cineasta americano Norman G. Dyhrenfurth, gli alpinisti Ed Webster (americano), Marko Prezelj (sloveno), Mario Curnis (italiano), il giornalista Domink Pranti e il presidente del GHM francese e organizzatore dei Piolet d'Or, Christian Trommsdorff.
«Il problema è sociale, ha spiegato Reinhold Messner introducendo il tema, perché questi giovani investono tutte le loro energie nell'attività alpinistica di alto livello, tutti i denari anche degli sponsor nel realizzare le loro imprese e poi non riescono a gestire la loro vita nel dopo carriera».
Ed Webster ha scherzosamente ammesso: «É un problema che vivo tutti i giorni, ecco perché sono qui a parlarne. Non mi sono mai considerato un professionista, non sono mai stato pagato per arrampicare, non ho mai avuto uno sponsor. Ero ricco nella testa e nelle storie, avevo talento per scalare ma anche scrivere e fotografare. Il mio consiglio ai giovani alpinisti è di seguire il cuore, esprimere la creatività che possiedono in ogni direzione. Uno di questi pregi creativi vi permetterà di vivere coltivando questa passione».
Gli interventi dei relatori hanno poi lasciato il posto al dibattito tra il pubblico.
Bernd Kullmann, alpinista e manager della Deuter Bernd Kullmann, ha affermato, ad esempio:
«Il mio consiglio è di non fidarsi troppo degli sponsor. Si può essere alpinisti facendo dell'altro, oppure si può essere alpinisti ma non si può prescindere da formazione scolastica, che permette di far emergere altri talenti perché non basta essere bravi alpinisti».
In chiusura Reinhold Messner ha ribadito alcuni dei concetti emersi dall'incontro: «Vogliamo aiutare i giovani, però le aziende forse non possono farsi carico di questi aspetti. Diventa quindi importante avere sempre due tre fonti di sostentamento. E noi abbiamo l’obbligo di dire che le conquiste e le imprese non servono se non s’impara nulla da esse».