D’estate le valli cuneesi si preparano ad accogliere non solo i numerosi turisti in arrivo soprattutto dal Nord Europa, ma anche gli appassionati di falesia e boulder che salgono sempre più in quota con l’alzarsi delle temperature. Se durante l’inverno la tentazione di “scendere a Finale” è sempre nei piani di qualsiasi arrampicatore cuneese alla ricerca di un fine settimana su roccia di qualità e con temperature decisamente gradevoli, non di rado in estate le aree più in quota sono frequentate anche dagli arrampicatori liguri o torinesi, in fuga dal caldo pressante.
A differenza di molte altre province, quella di Cuneo è costituita da tantissime valli che si inoltrano verso i confini francesi per chilometri e chilometri, offrendo una varietà di roccia e di stili di arrampicata interessanti e diversi tra loro.
Unendo l’attività sportiva ai sapori unici proposto dalle locande tipiche delle alte valli, e alla quantità incredibile di storia e arte che si nasconde tra queste aree, le valli di Cuneo si rivelano particolarmente adatte anche per le tipiche “vacanze in famiglia”, dove qualche giorno di arrampicata si alterna a momenti di svago, relax e ottimo cibo.
Pian della Casa – Valle Gesso – foto credits Claudia Colonia
Multipitch, falesia, boulder: le attività verticali che si possono fare in queste valli sono moltissime (e non calcoliamo il trekking, la MTB e l’alpinismo estivo); in questo articolo abbiamo scelto di parlarvi delle aree di boulder divise per valli. Abbiamo scelto un’area per ogni valle anche se zone come la Valle Gesso offrono ben più di un’opzione per arrampicare in estate.
Queste zone – spesso ombreggiate, se non addirittura in quota – hanno ricevuto negli ultimi decenni particolari attenzioni da tanti arrampicatori che hanno investito tempo ed energie nella valorizzazione di massi altrimenti abbandonati, dando vita a vere e proprie aree che ogni anno offrono nuove linee in attesa di ripetizioni.
PARCHI PROTETTI E RISERVE
Alcune delle aree che ti presentiamo fanno parte di Parchi Protetti, come quello delle Alpi Marittime, e di ambienti naturalistici delicati, che necessitano di tutta la nostra attenzione per poter mantenere intatta la bellezza che ogni anno attira a sé un numero sempre maggiore di persone. Ogni valle e ogni Parco ha le proprie regole che riguardano la possibilità di campeggiare, l’accesso dei cani e molte altre norme che sono state adottate per preservare la ricchezza e la diversità di flora e fauna. Ti consigliamo quindi di dare sempre un’occhiata al sito di riferimento per rimanere sempre aggiornato sia sulle diverse limitazioni che sulle tante iniziative che colorano e animano queste valli.
AREE BOULDER
Valle Gesso – Pian della Casa
La Valle Gesso rappresenta il cuore delle Alpi Marittime e, insieme alla Valle Stura, parte dalla località di Borgo San Dalmazzo per inoltrarsi verso Andonno, dove si trova la falesia più conosciuta del cuneese (ideale nelle mezze stagioni) e culminare in una sua diramazione al Pian della Casa, da cui partono le camminate per montagne a cui tutti i cuneesi sono affezionati, come il Corno Stella e l’Argentera.
Lungo questa valle, che prende diverse direzioni, si trova una delle più alte concentrazioni di massi di tutta la Provincia, tanto che anche la casa editrice Blu Edizioni ha recentemente pubblicato l’omonima guida presentando le zone più interessanti. Nella maggior parte di queste aree (come San Giacomo) le condizioni migliori si trovano nel perfetto compromesso delle mezze stagioni, ma non mancano massi sempre all’ombra pronti a far passare pomeriggi di refrigerio a chiunque cerchi un sollievo dall’umidità della bassa valle.
Rifugio Remondino – Valle Gesso – foto credits Claudia Colonia
L’area più estiva, ed allo stesso tempo storica, è rappresentata dal Pian della Casa – e poi più in su dai massi del Rifugio Remondino -, entrambe già esplorate molti decenni fa da alcuni boulderisti con una visione decisamente futuristica per quel periodo, e poi rivalorizzati in anni più recenti. Il Pian della Casa si trova a 1735 metri di quota: qui l’ambiente è particolarmente fragile e delicato e merita un approccio consapevole da parte di qualsiasi visitatore. Nei fine settimana il parcheggio può essere congestionato, soprattutto avvicinandosi al Gias delle Mosche e all’attacco del sentiero per il Rifugio Remondino, motivo per cui è sempre consigliato salire il prima possibile!
I massi hanno una roccia abrasiva, che ogni anno beneficia del lungo inverno per tornare alle sue condizioni naturali: questo vuol dire che i massi possono avere bisogno di una pulita, soprattutto a inizio stagione. L’arrampicata da queste parti è molto tecnica: muri verticali, grani di roccia minuscoli su cui appoggiare i piedi e bordi svasi metteranno alla prova i nervi di qualsiasi boulderista alla ricerca della “prestazione”.
Come arrivare al Pian della Casa: Da Borgo San Dalmazzo seguire le indicazioni per Valdieri e poi per le Terme di Valdieri; una volta giunti alle Terme, proseguire per la strada sterrata che sale fino al Gias delle Mosche e poi al Pian della Casa. I massi sono evidenti già dalla strada.
Valle Ellero
La Valle Ellero è forse la più frequentata dai boulderisti cuneesi, nonché una delle aree con il più alto valore storico: fu infatti la prima ad essere esplorata in anni in cui il bouldering non era ancora una disciplina così diffusa. Pur risentendo del caldo estivo che sale dalla bassa valle, la Val Ellero può regalare giornate discrete anche in estate (il top dell’aderenza lo trovi comunque nelle mezze stagioni), valutando bene l’esposizione dei massi, oppure salendo ai settori più alti alla ricerca dei tanti passaggi nascosti tra la vegetazione.
Rastello – Val Ellero – foto credits Claudia Colonia
Alcuni passaggi storici sono diventati ormai dei grandi classici tra gli arrampicatori locali e i loro nomi compaiono sui “quaderni” di qualsiasi boulderista che voglia aggiungere al proprio Palma Rès alcune salite sempre di altissimo valore. I settori si sviluppano lungo la strada che sale verso l’Alta Valle Ellero, necessitando spesso un accesso quasi nullo, altro fattore che ha contribuito a rendere così popolare questa valle. Le aree principali hanno una concentrazione di massi tale che ti permettono di dedicare una giornata intera all’esplorazione di un settore solo, evitando così di dover spostare la macchina per provare passaggi diversi. Le difficoltà sono adatte a tutti i livelli e mai regalate, i massi hanno spesso delle strutture molto alte con cadute da proteggere bene; l’arrampicata è quasi sempre molto tecnica, con tanti passaggi che richiedono una buona dose di forza nelle dita, ottimo posizionamento dei piedi e tenacia.
La Valle Ellero, grazie alla straordinaria qualità delle sue linee, è una delle poche aree ad avere una guida dedicata: oltre a lei, solo la Valle Gesso e Valdinferno (invernale) hanno ottenuto una pubblicazione propria tramite la casa editrice Blu Edizioni. La guida della Valle Ellero è stata scritta e curata da Giovanni Massari, uno dei più storici ed attivi valorizzatori di aree boulder della Provincia di Cuneo.
Come raggiungere la Valle Ellero: da Mondovì seguire le indicazioni per la località di Roccaforte Mondovì, località di riferimento per seguire poi verso la Valle Ellero/ Rastello. Parcheggiare nei pressi del Ponte del Sale, in prossimità di alcuni massi già evidenti dalla strada.
Valle Maira – Saretto
Ogni valle ha i propri angoli di assoluta bellezza, ma ce ne sono alcune che in qualche modo riescono a uscire dai confini di aree apprezzate a livello locale per diventare vere e proprie mete turistiche internazionali. La Valle Maira è l’angolo di Cuneo che più attira, anno dopo anno, tantissimi visitatori stranieri: le sue celebri montagne (citiamo la Rocca Provenzale come esempio), i borghi antichi e il patrimonio artistico che è qui conservato, l’ambiente e le locande che accolgono in modo impeccabile i turisti hanno reso tutto questo possibile.
Saretto – Valle Maira – foto credits Claudia Colonia
La Valle Maira si estende da Dronero fino a Chiappera e poi in direzione della Valle dell’Ubaye ed è frequentata soprattutto da escursionisti ed alpinisti. Quasi ai piedi della Provenzale, ed esattamente dove si trova il campeggio delle Sorgenti del Maira, si trova un gruppo di massi piacevolmente ombreggiati e che portano con sé tutte le caratteristiche di un’area boulder che possiamo trovare a più di 1600 metri di altezza. L’ambiente è suggestivo ma mai frequentatissimo forse per via della sua lontananza da Cuneo (aspetto che ha i suoi pro e i suoi contro), e quindi la roccia risulta spesso da pulire. Le linee sono comunque molto belle, mai banali e le difficoltà sono generalmente sostenute; l’ideale per poter vivere a meglio un’esperienza di arrampicata da queste parti è quella di soggiornare al campeggio (un po’ spartano), da cui è possibile partire a piedi per raggiungere – in pochi minuti – i primi massi.
Come arrivare a Saretto: da Dronero prendere la strada che sale verso la valle seguendo le indicazioni per Acceglio e poi per Chiappera. Parcheggiare in prossimità del campeggio Sorgenti del Maira: i primi massi si trovano subito dietro il campeggio.
Valle Grana – Rocca Parvo
La splendida località di Castelmagno, celebre per le sue specialità casearie, non ospita solo ristoranti dove poter assaggiare piatti tipici; superando il piccolo centro abitato e proseguendo sulla strada che sale verso il Colle Fauniera, si trova Rocca Parvo, un’area di boulder che è stata frequentata e rivalorizzata negli ultimi anni. I primi massi erano stati puliti e provati dagli arrampicatori storici come Marco Torielli e Stefano Ricchebuono, che l’avevano inserita nella celebre guida – ormai un cimelio – BoulderDoc.
Rocca Parvo – Valle Grana – foto credits Claudia Colonia
I massi si trovano ai piedi della Rocca Parvo, in una pietraia dove può non essere facile orientarsi: alcuni recenti lavori di pulizia e segnalazione dei massi principali e dei sentieri hanno cercato di ovviare a questa difficoltà. La roccia è un calcare doloroso, a volte difficile da tenere, soprattutto quando si arrampica avvolti dalla nebbia. I passaggi sono però spesso di altissima qualità, con un’arrampicata di dita e con appoggi per i piedi spesso sfuggenti.
La strada per il Colle Fauniera può essere di tanto in tanto chiusa: ti consigliamo di informarti contattando le strutture ricettive della zona, o come sempre le palestre di arrampicata del cuneese, per ricevere info aggiornate.
Come arrivare a Rocca Parvo: da Caraglio seguire le indicazioni per Castelmagno, Valle Grana e, superato il santuario di Castelmagno, salire per la strada che porta verso al Colle Fauniera. Il parcheggio si trova subito prima un piccolo ponte, in prossimità del cartello che indica l’area boulder.
Valle Stura – Sant’Anna di Vinadio
Un’altra valle che si snoda a partire da Borgo San Dalmazzo è quella che passa da Demonte e Vinadio per arrivare fino al Colle della Maddalena, e da lì sconfinare in Francia. Proprio dietro il Santuario di Sant’Anna di Vinadio, tra l’altro il Santuario più alto d’Europa, si trova un’area boulder esplorata un po’ più massicciamente negli ultimi anni.
Una camminata di circa mezz’ora su una mulattiera di montagna porta ad una pietraia dove, cercando i lati più all’ombra, è possibile provare passaggi tipicamente alpini con ottime condizioni estive. L’approccio è esigente in ogni aspetto: dalla lunghezza del viaggio in macchina al sentiero a piedi, senza considerare gli atterraggi a volte tipicamente “montani” e la roccia alpina, spesso tagliente.
Sant’Anna di Vinadio Valle Stura – foto credits Claudia Colonia
La bellezza del paesaggio è senza ombra di dubbio appagante e dà un valore aggiunto ad una giornata in ambiente, che ti fa portare a casa qualcosa in più rispetto a una semplice giornata di arrampicata. La roccia è quella alpina, che morde e non fa sconti a nessuno, e le strutture dei massi sono a tratti più verticali con passaggi in placca, a tratti più strapiombanti con movimenti dinamici e di compressione.
I massi sono disseminati sulla pietraia a più di 2000 metri di quota: è sempre molto consigliato frequentare queste aree in gruppo, sia per portare con sé più pad possibili, sia per avere una buona “parata”. Tornando verso il parcheggio, vi consigliamo una pausa ristoratrice al bar del Santuario, sempre ben fornito di torte e birre locali.
Come arrivare a Sant’Anna di Vinadio: da Borgo prendere la strada che sale verso Demonte / Vinadio / Colle della Maddalena, e poi prendere la deviazione per il Santuario di Vinadio. Risalire lungo la strada a tornanti fino al Santuario e parcheggiare presso il masso dell’Apparizione. Da qui seguire il sentiero che passa dal Lago di Sant’Anna per poi inoltrarsi nella pietraia verso i primi massi visibili. Più info su: montagnapertutti.it
RIFERIMENTI
Alcune di queste aree si trovano in ambiente alpino, per cui è doveroso informarsi su meteo e condizioni – sia delle strade che della roccia – prima di programmare una visita da queste parti. Alcuni settori possono essere più o meno frequentati a seconda del periodo, e potrebbero aver bisogno di una massiccia ripulita dopo un lungo inverno sotto la neve. Ti consigliamo sempre di contattare gli arrampicatori “local” o le palestre della zona per essere sempre aggiornato sui topò, l’accessibilità e le condizioni delle diverse aree.
Fonti/ link utili per trovare i topò delle aree: