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Aggiornamento del 25.11.2020

Natale con le piste chiuse, colpo di grazia per l’economia della montagna

Aggiornamento del 24.22.2020

Nella serata di mercoledì 23 novembre dal Governo è arrivato un no alle vacanze sulla neve. A preoccupare non è tanto il protocollo presentato per l’apertura degli impianti e delle piste in sicurezza, ma la dinamica che si crea intorno alle settimane bianche nelle località. Il Governo conferma una regia Europea per gestire le vacanze sulla neve.

Forte la reazione dei Presidenti delle regioni alpine, totalmente contrari a questo tipo di decisione.

Ulteriori aggiornamento sono attesi nel corso delle prossiome ore.


In queste ore, nei palazzi romani, ben lontani dalle montagne alpine e dalle piste da discesa appenniniche, si parla anche di sci. Un tema che, ai tempi della pandemia, arriva sul tavolo del Comitato Tecnico Scientifico e del Governo Conte.

La stagione sciistica alle porte vale oltre 3 miliardi di fatturato (oltre 10 considerando l’intera filiera dell’indotto) e impiega decine di migliaia di lavoratori, per cui diventa una priorità, perchè i tempi ormai stringono. Se si può/intende aprire le stazioni, occorre innevare le piste e tenersi pronti.

Il 3 dicembre scadrà l’ultimo Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) e saranno fissate le nuove disposizioni anti-virus in vista del periodo delle feste. Queste misure dovranno riguardare anche la stagione del turismo sulla neve. É notizia di queste ultime ore che, a Palazzo Chigi, si stia lavorando su un’iniziativa di livello europeo, volta a prevenire le vacanze sulla neve. Il timore è che Natale e Capodanno si trasformino in un nuovo ferragosto, preludio di una insostenibile terza ondata della pandemia.

Nella giornata di lunedì 23 novembre, nell’ambito della Conferenza delle Regioni, in particolare si parlerà di:

  • piste e impianti chiusi nelle zone rosse per gli amatori;
  • piste e impianti aperti nelle zone gialle e arancioni;
  • mascherina chirurgica obbligatoria;
  • riduzione del 50% di presenze in funivie e cabinovie, mentre al 100% solo sulle seggiovie;
  • tetto massimo di skipass giornalieri;
  • acquisto on-line degli skipass;
  • après ski consentito solo con posti a sedere (e comunque comn le regole di bar e ristornati).

L’apertura del 4 dicembre è ormai saltata e si guarda al periodo natalizio per capire se e come aprire impianti di risalita e piste. Per prendere una decisione, molto probabilmente servirà guardare i numeri di fine mese, perchè quelli attuali non consentono alcun tipo di apertura; nessuno vuole correre il rischio che la stagione delle vacanze sulla neve porti alla comparsa di focolai incontrollabili.

Va detto che, fino a quando le principali regioni interessate dagli sport invernali non torneranno in zona gialla, per lo sci ci sarebbero comunque ben poche speranze. Ci si troverebbe di fatto nella condizione di poter aprire le piste ad uso dei soli residenti nel comune, una condizione del tutto insostenibile a livello economico.

Non ci resta che attendere gli sviluppi degli incontri odierni, nel corso dei quali Regioni e Stato cercheranno di trovare una quadra. Ricordiamo che un’apertura economicamente sostenibile delle piste da sci, richiederebbe che le persone potessero spostarsi quantomeno all’interno della medesima regione, per consentire di rivolgere i servizi delle stazioni ad un bacino di pubblico più ampio.

Restante connessi, perchè a breve  pubblicheremo nuovi aggiornamenti.

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