Almeno un “futuro per le Alpi†– Dalla Fondazione MAVA per la protezione della natura arriva l’idea di un progetto pilota per il futuro delle Alpi. La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi CIPRA e l’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) sono stati a tali proposito incaricati di definire il quadro utile al progetto che dovrà partire tra un anno e svilupparsi sull’arco di tre. In soldoni, si tratta di fornire un quadro capace di indicare il giusto orientamento per molte regioni alpine attualmente pervase da incertezza rispetto all’avvenire. La tendenza è infatti quella di porre una maggiore concentrazione di potere nei grandi centri; le regioni periferiche sono così in cerca di alternative per assicurare il proprio sviluppo.
Il primo passo sarà di coinvolgere un numero limitato di attori e di istituzioni attivi in diversi settori in un progetto preliminare, per sviluppare e definire poi il progetto vero e proprio denominato “Un futuro per le Alpi”.
Nella rete dei grandi laghi alpini – Parte dalla regione francese Rhône-Alpes in collaborazione con altri partner, la proposta del progetto per la creazione di una rete dei grandi laghi naturali del territorio alpino nell’ambito del Programma UE Interreg IIIB Alpine Space. Tutela dell’ambiente – in accordo con la direttiva quadro europea sull’acqua – e valorizzazione turistica sostenibile dei paesaggi lacustri sembrano essere gli obiettivi primari della proposta. Intanto uno studio di fattibilità per questa rete dei grandi laghi si è concluso positivamente e alla luce dei risultati è emerso un possibile programma d’azione per dare vita alla rete che dovrebbe diventare una piattaforma per la comunicazione e lo scambio di informazioni e garantire nel contempo migliori gestione e protezione dei laghi. Partner del progetto dovrebbero essere gli enti locali responsabili della gestione dei grandi laghi.
È nato il 27 agosto il Comitato europeo per le regioni di montagna. Dal costato dell’Associazione degli eletti montagna (Aem), del Forum europeo della montagna e di Euromontana, il comitato intende dar voce e rappresentanza agli interessi delle popolazioni di montagna presso l’Unione Europea, coordinando le attività e definendo gli obiettivi comuni.
L’onnipresente Luciano Caveri, segretario generale dell’Aem, ha dichiarato alla stampa che l’UE rivolge già ora una particolare attenzione ai problemi delle regioni di montagna ed è quindi il caso di approfittarne. L’obiettivo del Comitato, in sintesi e per dirla con Caveri stesso, è “raggiungere una visione comune delle politiche per la montagna, attraverso cui le peculiarità della montagna vengano riconosciute negli accordi che la riguardano così come già avviene per le isole e le aree perifericheâ€.
Insufficiente la sicurezza nei tunnel: così il 10 settembre il Comitato dei trasporti del Parlamento europeo ha approvato all’unanimità il rapporto per il miglioramento della sicurezza nei tunnel in Europa. Il rapporto è stato presentato dal deputato austriaco del Parlamento Europeo Reinhard Rack. Emerge chiaramente: la maggior parte dei tunnel è vecchia e ormai inadeguata; ecco perché le strutture vetuste saranno gradualmente portate agli standard attuali. Rack chiede innanzi tutto la riduzione del numero di tunnel con circolazione nei due sensi di marcia. Per ognuno di essi dovrà inoltre essere individuato un referente centrale, responsabile a tutti gli effetti. Rack confida che un testo di legge possa essere deciso al più tardi per la primavera del 2004. Ma c’è il rovescio della medaglia: l’attuazione di queste richieste porterebbe a nuovi tunnel e ad un aumento del traffico.
(Meglio, allora, su rotaia?) Quindi per il 27 e 28 ottobre Europa Forum di Lucerna ha organizzato (quasi a far da eco alle richieste di Rack) un convegno informativo internazionale sul traffico di transito alpino. Esperti di trasporti e politici di primo piano di Svizzera, Austria, Germania e Italia discuteranno la politica di trasferimento su rotaia del trasporto merci in Europa. Come può la Svizzera riuscire ad imporre una politica di trasferimento dei trasporti affidabile e duratura? Come perseguire un efficiente trasferimento dei trasporti a livello europeo? Questi alcuni degli interrogativi a cui si cerca di dare risposta. Ma verrà anche discusso il ruolo della politica che dovrà dare informazioni sull’attuale successo delle strategie avviate e indicare strade capaci di trovare consenso a livello europeo nell’ambito della contrapposizione tra strada e ferrovia.