Sommario: Inverno caldo sulle Alpi: si tratta dello stesso anticiclone che quest’estate mise in ginocchio l’Europa attanagliata dalla morsa del caldo. Il Vallese dimezza gli impianti di risalita: stando al progetto, entro i prossimi dieci anni verranno attuate le misure di riduzione. Sono riuniti a Kuala Lumpur, in Malaysia, i rappresentanti di 187 stati per stabilire le misure da adottare nella conservazione della biodiversità mondiale. Con un emendamento alla legge per la protezione della natura il Land austriaco del Tirolo intende consentire, a determinate condizioni, interventi, opere e trasformazioni nelle aree glaciali svantaggiate e strutturalmente deboli.
Vento caldo d’inverno
L’inverno sulle Alpi non è quest’anno stato particolarmente rigido. E l’ondata di freddo prevista per questi giorni non è affatto un’anomalia, bensì pura normalità . L’anomalia sta piuttosto nel caldo dei giorni passati, originato dallo stesso anticiclone che l’estate scorsa ha portato temperature elevate in tutta Europa stringendola nella morsa del caldo. La scorsa settimana in alcune località delle Alpi italiane, anche a quote elevate, le temperature hanno superato abbondantemente i valori medi del periodo. Secondo Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana, intervistato dal quotidiano “La Repubblica”, questo anticipo di primavera non permette di affermare che il clima si stia tropicalizzando, ma conferma tuttavia che negli ultimi anni è in corso una trasformazione, con un aumento delle temperature.
Impianti dimezzati nel Vallese
Anche se la criticata tendenza degli ultimi anni nelle località sciistiche è quella di costruire e piantare impianti di risalita un po’ ovunque, il Vallese fa il salmone e risale la corrente. Stando ad uno studio presentato, si prevede qui un dimezzamento degli impianti di risalita entro i prossimi 10 anni. Ossia: tra un paio di lustri la metà delle società attive nel settore degli impianti di risalita nella regione Svizzera, saranno scomparse. Lo studio è stato presentato il 10 febbraio scorso. Secondo quanto riportato dalla ricerca, la maggior parte delle società di gestione sarebbero troppo piccole per essere redditizie e non sarebbero quindi più in grado di attivare gli investimenti di circa 130 milioni di franchi svizzeri mediamente necessari per mantenere la competitività a livello internazionale. Su proposta di esperti, il Cantone Vallese si è allora dichiarato disponibile a mettere a disposizione almeno 10 milioni di franchi come crediti senza interessi.
Conservare le biodiversitÃ
Sono riuniti a Kuala Lumpur, in Malaysia, i rappresentanti di 187 stati per stabilire le misure da adottare nella conservazione della biodiversità mondiale. Tema centrale, in questa conferenza dell’Onu, è la conservazione delle regioni di montagna; anche per questo il Wwf ha presentato uno studio che identifica le 23 aree naturali più importanti per la biodiversità di tutto il territorio alpino.
Lo studio in questione è rappresentativo di un modello per l’attuazione della Convenzione della biodiversità nelle regioni montane e altresì un contributo per la realizzazione della Convenzione delle Alpi. Non viene sostenuto che le aree considerate debbano necessariamente essere a protezione totale, ma che sia comunque necessario applicarvi misure adatte ad un utilizzo sostenibile. Le istituzioni e gli attori coinvolti nel settore della biodiversità in queste 23 regioni, sono invitate in un “Call for participation” a partecipare all’elaborazione e all’attuazione di un piano d’azione per la conservazione della biodiversità .
Il Tirolo cambia faccia ai ghiacciai
Con un emendamento alla legge per la protezione della natura il Land austriaco del Tirolo intende consentire, a determinate condizioni, interventi, opere e trasformazioni nelle aree glaciali svantaggiate e strutturalmente deboli. E questo senza che il Commissario per l’ambiente abbia la possibilità di ricorrere in giudizio. Gli oppositori all’emendamento sostengono che la possibilità di costruire infrastrutture sui ghiacciai contravvenga ai principi della Convenzione delle Alpi. Anche il Piano austriaco per l’ambiente del 1996 decretava “nessuna nuova opera per lo sfruttamento dei ghiacciai”. In tutti gli altri Länder austriaci, i Commissari per l’ambiente hanno invece la possibilità – qui negata – di ricorrere in giudizio. Il WWF Austria è il primo a muoversi: in uno studio dimostra che l’Austria è il Paese alpino che dispone di più piste da discesa preparate con mezzi meccanici e il Tirolo è il Land federale con la maggior presenza di impianti sciistici di tutta l’Austria.