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Ghiaccio caldo

ghiacciaioSarà il sole, l’innalzamento delle temperature, l’effetto serra: sta di fatto che tra il 1985 e il 2000 i ghiacciai svizzeri hanno perso circa il 18% della loro superficie. Il dato, assolutamente attendibile, è fornito da una ricerca condotta dall’Università di Zurigo, che ha preso in considerazione i dati relativi all’estensione di 930 ghiacciai attraverso immagini satellitari.

Per rendersi conto della drastica riduzione di superficie, è sufficiente rapportare questi dati con quelli risultati dal periodo che va dal 1973 al 1985; ebbene, in questi 12 anni la diminuzione si attestava nell’ordine dell’1%! L’amara pillola è che con ciò la diminuzione giunge già oggi ad ordini di grandezza che erano attesi solo per un periodo di 20 anni.



Una Svizzera molto tellurica

la SvizzeraLa recente scossa tellurica che ha colpito parte del nord Italia, riporta in primo piano il terremoto. In Svizzera è stata così presentata la nuova carta del rischio sismico della Svizzera: il rischio più alto è per il Vallese. La nuova carta del Servizio Sismologico Svizzero attribuisce infatti al Basso Vallese un livello di rischio leggermente superiore rispetto a quanto finora supposto e all’Alto Vallese il rischio più elevato.

Sul lungo periodo – in Svizzera – non sono quindi da escludere terremoti con una magnitudo tra 7,5 e 8 della scala Richter. Secondo Domenico Giardini, direttore del Sed, la maggior parte degli edifici in Svizzera è in grado di sostenere solo il carico verticale del proprio peso, non invece di resistere

alle forze orizzontali indotte da un eventuale terremoto ondulatorio.



L’uragano rinnova il bosco

boscoI danni causati dagli uragani non mettono a rischio la conservazione a lungo termine dei boschi. Contribuiscono anzi alla rinnovazione degli stessi e promuovono la diversità delle specie. E’ quanto dimostrato da un recente studio che ha preso in considerazione l’uragano Lothar del 1999. La tempesta non è stata una catastrofe né in una prospettiva ecologica, né in una prospettiva economia.

Nonostante i danni causati dall’uragano, il bosco ha infatti continuato a svolgere la sua funzione protettiva su una parte delle aree colpite; e anche le capacità di rigenerazione e rinnovazione si sono rivelate buone nella maggior parte dei casi.



L’Energy Globe al mobilificio tirolese

pannello solareIl premio Energy Globe Austria 2004 è quest’anno andato ad un mobilificio del Tirolo della ditta Trop di St. Johann. Il ‘globe’ è un ambito premio ambientale, riconosciuto a livello mondiale: il motivo dell’assegnazione risiede nei 412 metri quadrati di facciata fotovoltaica dell’edificio tirolese, in grado di produrre energia elettrica sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 15 famiglie.

Secondi a pari merito, una caldaia a bassa temperatura a pellets per case d’abitazione a basso consumo energetico e all’iniziativa “Energievision” della bioregione di Murau, che punta da tempo a

raggiungere la totale autarchia energetica entro il 2015. I progetti concorrenti al premio – giusto per rendersi conto del prestigio che ricopre – erano quest’anno oltre 600, provenienti da ogni angolo del pianeta. I vincitori del concorso saranno premiati durante l’esposizione mondiale in Giappone del 27 aprile 2005.

www.energyglobe.at







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