Alta velocità ferroviaria italiana sul banco degli imputati
Denuncia del Wwf Italia che, sul banco degli imputati, mette l’Alta Velocità ferroviaria italiana definendola ‘un pozzo senza fondo che sottrae risorse all’ammodernamento delle linee per le merci e i passeggeri’. Il costo del sistema, stando ai dati presentati, è quadruplicato rispetto alle stime del 1991: sull’arco alpino ci sono sei linee di valico che necessitano di interventi, ma che già oggi hanno una potenzialità di oltre 180 milioni di tonnellate per anno, ovvero circa il triplo delle merci che vi transitano effettivamente. Viste le attuali politiche in materia di trasporto delle merci attuate dall’Italia, la costruzione dei nuovi tunnel di base della Val di Susa e del Brennero appare un investimento eccessivo e inutile al fine di trasferire grandi quote di transito dalla strada alla ferrovia.
Preoccupante pare essere anche il sistema di finanziamento delle grandi opere ferroviarie, che verrebbe caricato sulle tariffe di trasporto per passeggeri e merci peggiorando ulteriormente la competitività del mezzo ferroviario. Le associazioni Cipra Italia, Legambiente e Wwf sostengono la necessità di una scelta che tenga conto dei costi esterni del trasporto stradale come previsto dalla Convenzione delle Alpi; il riferimento è il modello svizzero, che attua la tassazione del trasporto merci stradale al fine di sostenere gli investimenti ferroviari
Troppi camion, un disastro
Grande aumento del traffico di mezzi pesanti attraverso la regione alpina: non è una profezia, ma quel che sostiene il ministero dei trasporti austriaco sulla base di uno studio pubblicato in occasione del congresso sul traffico di passaggio di Alpbach (A). I dati non sono di grande conforto dal momento che la tendenza dovrebbe portare, entro il 2015, ad un aumento dei camion in transito dal Brennero pari al 45% (2,24 milioni di mezzi in più). Di fronte a queste affatto rosee previsioni le organizzazioni per la tutela dell’ambiente austriache hanno cominciato a muoversi, chiedendo una politica della viabilità che tenga debito conto dell’aspetto ecologico, contemplante in particolare l’applicazione di pedaggi autostradali per il transito sulle arterie nazionali principali, l’aumento del prezzo dei carburanti ed un blocco dell’espansione della rete di autostrade e superstrade.
I Verdi (tedeschi, italiani, austriaci, sloveni e cechi) in una petizione al Parlamento Europeo hanno chiesto tra l’altro una maggiore trasparenza rispetto ai costi relativi a camion, maggiorazioni dei pedaggi per le arterie del traffico più sensibili, il finanziamento trasversale dalla circolazione su strada a quella su rotaia e l’obbligo di applicazione di filtri contro l’emissione del particolato di fuliggine nei veicoli a motore diesel.
Il fuoco da Vienna a Nizza
Il fuoco, non quello di Prometeo, ma delle Alpi, nel contesto di “Falò sulle Alpiâ€, edizione 2004, porta quest’anno in primo piano il traffico, oggi più che mai spina nel fianco dell’arco alpino.
I falò di sensibilizzazione resteranno comunque ‘fedeli’ al simbolismo che li riconduce alla solidarietà tra le regioni e i paesi toccati dalle Alpi. Nella notte tra il 14 e il 15 agosto arderanno numerosissimi i falò, formando una striscia di luce pressoché continua da Vienna a Nizza Marittima.
Flora e fauna: conservazione e cambiamento
“Effetti delle mutazioni climatiche sulla fauna – stato attuale delle conoscenze, con particolare riferimento alla regione alpina e all’Austria”: è il titolo dello studio effettuato presso l’Istituto di Meteorologia dell’Università di Ingegneria del Terreno di Vienna, che giunge alla conclusione secondo cui la fauna della regione alpina cambia, reagendo al cambiamento delle condizioni di vita.
Un esempio a riguardo è dato dall’aumento della presenza della mantide religiosa, specie animale che predilige gli ambienti caldi. In seguito alle condizioni di vita più favorevoli si osserva pertanto un aumento del fenomeno di attraversamento delle Alpi da parte di diverse specie di insetti. Tra le altre tendenze anche l’avanzata degli animali ad altitudini più elevate e una presenza più massiccia di specie non autoctone.
Il 29 giugno in nove Paesi membri dell’Unione Europea entrerà in vigore una convenzione sulle risorse genetiche delle piante, ai sensi della quale per le principali specie vegetali coltivate in agricoltura si prevede che debbano restare garantiti l’inalterazione delle caratteristiche del patrimonio genetico e il libero accesso alle sementi e al materiale utile per la relativa riproduzione.
L’Ages, (agenzia austriaca per la salute e la sicurezza dell’alimentazione) ha già presentato il 22 maggio le attività svolte per conservare e garantire il patrimonio delle piante coltivate.
La Fondazione Pro Specie Rara si adopera invece con grande impegno per contrastare l’estinzione di antiche razze di animali domestici: il 28 maggio circa 140 capi di bestiame appartenente a diverse razze a rischio, sono stati condotti sull’Alpe Val Cama (CH) dove riprenderanno a svolgere la loro mansione originaria di animali produttivi e da reddito.