Sommario: Entro il 2008 un archivio storico delle Alpi sarà on line. Continua “Ghiacciai sotto serraâ€. E ancora: i parchi italiani puntano sul web. In Austria l’aria si fa irrespirabile.
Alpi storiche nel web. Archiviare le Alpi, ma non nel senso di ‘metterle da parte’… Il Deutsche Alpenverein (vale a dire il Club Alpino Tedesco) in collaborazione con l’Österreichische Alpenverein (Club Alpino Austriaco) sta preparando un archivio storico sulle Alpi, che sarà disponibile su internet. Le informazioni e i dati sono quelli provenienti dai grandi archivi dei club alpini, rispettivamente di Monaco e Innsbruck e per l’operazione di reperimento dati è già al lavoro un gruppo di storici e archivisti.
Sembrerebbe che l’intero patrimonio dei due archivi, ordinato e digitalizzato, possa già essere disponibile al pubblico- su internet – a partire dal 2008. E tutto ciò racchiuso nel progetto denominato “Historisches Alpenarchiv – Internationales Informations- und Dokumentations-Netzwerk zur Geschichte der Alpen und des alpinen Tourismus” (Archivio storico delle Alpi – rete di informazione e documentazione internazionale per la storia delle Alpi e del turismo alpino).
In sostanza l’archivio conterrà vecchie fotografie; l’archivio digitale delle Alpi comprenderà anche relazioni alpinistiche, schizzi di montagne, carte e dipinti del XIX secolo. La metà dei costi del progetto, che ammontano a 500mila euro, viene finanziata dall’UE attraverso i contributi del programma Interreg IIIA.
Altri ghiacciai “sotto serraâ€. Se vi siete persi la mostra “Ghiacciai sotto serra” esposta presso il Museo Alpino di Monaco di Baviera/D, avrete prossimamente più di un’occasione per visitarne una versione ridotta. A ottobre e novembre 2005 la mostra sarà infatti visitata dalla “Città alpina dell’anno 2005” Sonthofen, in Germania.
L’evento è coorganizzato dalla Cipra-Germania. Presso il Rathaus di Sonthofen saranno così esposti 16 pannelli che mettono a confronto cartoline storiche con fotografie attuali di alcuni ghiacciai, tanto per rendersi conto dei cambiamenti.
I visitatori più piccoli sono attesi da una “memoria del ghiacciaio” e da un gioco di ricerca con “lingue di ghiacciaio”. Per gli interessati ci sarà inoltre un programma di accompagnamento con una conferenza, una discussione pubblica e una serata di cabaret.
Parchi e turismo: è tutto on-line. Promuovere turisticamente i Parchi. E farlo on-line: è l’ultima frontiera della comunicazione turistica, raggiunta grazie ad un accordo sottoscritto da Enit (Ente Nazionale Italiano per il Turismo) e la Federazione Italiana dei Parchi. Il protocollo d’intesa fa leva sull’utilizzo sempre più diffuso che i turisti fanno delle informazioni reperibili on-line e, attraverso il sito della Federparchi, si propone una migliore divulgazione – soprattutto all’estero – di ciò che concerne aree protette.
Tanto per dare un po’ i numeri, l’Italia annovera 23 parchi nazionali, 127 parchi regionali, 23 aree marine protette e ben 500 riserve naturali. Le aree protette promuovono un fatturato di circa 5 miliardi di euro con un giro di 30 milioni di visitatori all’anno.
Aria di piombo sulle Alpi Austriache. Ad Innsbruck quest’anno l’inquinamento da polveri sottili ha già superato il livello massimo consentito di 50 microgrammi per metro cubo per ben 37 volte! E’ un dato allarmante e preoccupante: per l’intero anno sarebbero infatti ammessi non più di 30 sforamenti.
Le alte percentuali di polveri sottili nell’atmosfera sono dovute al traffico e agli impianti di riscaldamento, un problema in molte località austriache; ma a Innsbruck il problema è particolarmente marcato: con il suo crescente carico di traffico pesante l’autostrada della Valle dell’Inn genera grandi quantità di polveri, che per la posizione della città , situata in una conca valliva, si disperdono con difficoltà e tendono a concentrarsi.
Le conseguenze dell’inquinamento da polveri sottili sono quelle di sempre: un maggior rischio di malattie delle vie respiratorie e di cancro. Si riduce inoltre la funzionalità polmonare, soprattutto nei bambini, e le malattie durano più a lungo. Per intenderci, gli specialisti di medicina ambientale fanno sapere che gli effetti dell’inquinamento da polveri fini sono praticamente uguali a quelli del fumo passivo.