E’ aperta fino al 7 gennaio 2012 la mostra di cartografia storica “la Vallée d’Aoste sur la scene”, ad Aosta al Museo archeologico regionale. Inaugurata lo scorso 8 ottobre dal Presidente Giorgio Napolitano, è un’occasione unica per vedere le carte geografiche e topografiche della Valle d’Aosta e del Regno di Savoia disegnate tra il 1680 e il 1860. Sono le carte, la maggior parte delle quali non stampate, ma manoscritte, quindi in esemplare unico, che hanno permesso ai sovrani sabaudi una conoscenza approfondita del loro territorio per motivi strategici e difensivi, economici, amministrativi e fiscali, cioè più in generale, per fini governativi.
Nei saggi introduttivi del catalogo della mostra, ben si delineano le radici delle aspirazioni autonomiste della Regione, una motivazione in più per i re di casa Savoia per un’attenta conoscenza del territorio da governare. Il sottotitolo “cartografia e arte del governo” riassume quindi i motivi e i temi dell’esposizione stessa.
La mostra raccoglie diciannove carte della Regione conservate nell’Archivio di Stato di Torino, il cui prestito è frutto della collaborazione con il Consiglio della Valle d’Aosta. Sono esemplari manoscritti ad eccezione dei celebri esemplari a stampa di Borgonio (1680) e di Stagnone (1772), di cui sono esposte anche le lastre di rame incise a bulino utilizzate per la stampa.
La rassegna è suddivisa in sette sezioni: dalla rappresentazione dello Stato nella sua interezza, ma con una dovizia di particolari che stupisce il fruitore di moderne carte geo e topografiche, alle risorse del territorio (acque, miniere, foreste), da una digressione sui catasti sardo e napoleonico alla difesa dei territori, fino alla delimitazione del confine statale quando Nizza e la Savoia furono annesse alla Francia, appena un anno prima della nascita dell’Italia unita.
Da segnalare nella seconda sala l’enorme carta topografica in misura del Ducato di Aosta, del 1757, ad opera dei cartografi Avico, Carello Sottis e Durieu. Si tratta di una carta in scala circa 1:23.000, quindi ancor più accurata delle tavolette dell’Istituto geografico Militare che sono in scala 1:25000. Date le dimensioni, circa quattro metri per due, è stato studiato un visore che scansiona l’intera carta e la proietta su uno schermo, ingrandendone i particolari. In alcuni punti chiavi sono riportati a confronto la carta e la fotografia aerea attuale dell’area e sono fornite immagini e notizie del luogo. Il visore è manovrato dal visitatore che con un’accurata esplorazione dell’intero documento, potrà vedere le strade carovaniere facilmente transitabili prima della piccola glaciazione (1550 – 1850), i toponimi antichi, come quello del Passo di Valais per l’attuale Colle delle Cime Bianche in Valle d’Ayas, a testimoniare che di lì passava la strada che portava al Colle del Teodulo, dal quale si scendeva a Zermatt, nel Vallese appunto. Nella carta sono anche indicati gli edifici, le croci e le cappelle, le miniere e con simboli diversi si identificano i minerali estratti, le risorse boschive, i mulini, le segherie, le forge e tutti gli altri elementi del paesaggio umanizzato.
Neppure da sottovalutare è il valore artistico delle carte esposte, per la rappresentazione tridimensionale delle montagne, delle valli, la colorazione delle aree coltivate e boschive.
La rassegna, inserita nelle celebrazioni per il 150simo anniversario dell’Unità d’Italia, è nata da un’idea di Isabella Massabò Ricci, già direttrice dell’Archivio di Stato di Torino e si è avvalsa del contributo di Laura e Giorgio Aliprandi, Marco Carassi, Paolo Castello, Augusta Vittoria Cerutti, Marco Cuaz, Chiara Devoti, Guido Gentile, Joseph-César Perrin, Claudine Remacle, Joseph-Gabriel Rivolin, Micaela Viglino Davico, Fabrizio Zannoni, della collaborazione dell’Archivio di Stato e della Biblioteca Reale di Torino, dell’Archivio Storico regionale di Aosta, e del supporto della Regione autonoma Valle d’Aosta, del Consiglio Regionale della Valle d’Aosta e della Compagnia di San Paolo .
Il ricco catalogo è stato edito da “24ORE Cultura” ed è in vendita a 20,00 euro.
La Vallée d’Aoste sur la Scene, museo Archeologico piazza Roncas 12. Aperta fino al 7 gennaio 2012 tutti i giorni dalle 9 alle 19.
- La carta "Plan de la Haut vallée d'Aoste" di Lascaris del 1795 in cui compare il toponimo Mont Blanc
- Copertina del catalogo
Foto: inaugurazione, da sx, Albert Cerise presidente Consiglio valle d'Aosta, la professoressa Augusta Vittoria Cerutti, l'assessore regionale istruzione Laurent Viérin, Giorgio Napolitano, Augusto Rollandin e Marco Carassi direttore archivio storico Torino.