Il norvegese Aksel Lund Svindal, l’attuale leader di Coppa del Mondo generale di sci alpino, con la bellezza di 195 punti di vantaggio su Marcel Hirscher, ha vinto domenica 29 dicembre la discesa libera di Bormio. Che poi il funambolico Aksel Lund Svindal sia un fenomeno non c’è il minimo dubbio.
Quella di mezzogiorno non era la pista dura e ghiacciata che piace in generale agli azzurri, ma soprattutto a Christof Innerhofer. Che comunque è stato il migliore degli italiani con il sesto posto di giornata. E’ nevicato infatti abbondantemente per tutta la notte e gli organizzatori si sono fatti in quattro per rimuovere quei dieci venti centimetri di neve che si erano accumulati sulla pista. Un ritardo di una sola mezzora, giusto il tempo perché tra i monti della Valtellina tornasse il sereno e facesse addirittura capolino il sole quando sono scesi gli ultimi concorrenti. In queste condizioni Bode Miller, che era tra i favoriti, è stato un mezzo disastro: addirittura trentacinquesimo sotto gli occhi della moglie pure lei sconsolata.
Con questa neve invece è andato a nozze Erik Guay, il canadese che si era già imposto la settimana scorsa in Val Gardena e che avrebbe al cento per cento vinto anche la discesa di Bormio se non avesse pasticciato da non dire dove invece Innerhofer è volato come un missile. Si è dovuto invece accontentare del terzo gradino del podio preceduto pure dall’austriaco Hannes Reichelt che sulla Stelvio si era già imposto nello scorso inverno pari merito a Dominik Paris.
Quella di domenica 29 dicembre è la venticinquesima vittoria di Coppa del Mondo del campione olimpico di superG e mondiale di discesa, che qui a Bormio non aveva ancora vinto. A dimostrazione che per Svindal questo inizio di stagione è davvero straordinario. Il norvegese infatti nelle quattro libere sinora disputate se non ha vinto, come a Beaver Creek, è arrivato quarto a Lake Louise e quarto in Val Gardena, dove comunque è stato il dominatore del superG. Marcel Hirscher è avvisato: o colleziona anche lui una vittoria dopo l’altra in speciale e in gigante oppure si rassegna già adesso a passare il suo scettro a Svindal.
Balza all’occhio il cinquantacinquesimo tempo ottenuto da Christof Innerhofer nel primo mezzo minuto di gara. E dunque i casi sono due: o dalla Rocca sino al Pian dell’Orso, che precede la Carcentina, non si vedeva quasi niente, come sostiene lo sfortunatissimo Peter Fill (quindicesimo), oppure gli sci che il campione altoatesino aveva ai piedi non erano proprio dei fulmini di guerra.
Aksel Lund Svindal entra così a buon diritto nell’albo d’oro della Stelvio dopo campioni del calibro di Michael Walchhofer, vincitore tre volte a Bormio, di Didier Defago oggi ottimo settimo, Bode Miller oltre a Hermann Maier, Luc Alphand, Lasse Kjus. Bormio Ski infatti gli ha dedicato una cabina personalizzata, come si usa fare anche sulla celebre Streif di Kitzbühel.